Fior da fiore, 5 luglio 2013
Morsi e i suoi agli arresti • I Bronzi di Riace senza casa da 1.291 giorni • Il bilancio della Santa Sede • Calano le offerte dei fedeli alla chiesa • Negli ultimi dieci anni le tasse universitarie sono aumentate fino al 167% • Il ritorno dei giovani nei campi • Il diciannovenne malato di poker online che s’è buttato in mare
Egitto 1 In Egitto, il presidente ad interim Adly Mansour ieri ha fatto giuramento promettendo la «riconciliazione tra le forze politiche» compresa la Fratellanza se lo vorrà, anche se ne è già noto il rifiuto. A breve è atteso un suo proclama con dettagli e forse date della roadmap di transizione, dopo i passi già compiuti nelle ultime ore: la sospensione della Costituzione della Fratellanza e lo scioglimento del Senato, l’unica camera finora funzionante. Riunioni serrate intanto si sono tenute per formare un governo ad interim, alcuni ministri sarebbero stati decisi ma sul premier non c’è ancora accordo. Mohammad ElBaradei avrebbe respinto l’incarico, anche per l’opposizione dei salafiti di Nur unitisi al fronte anti-Morsi. I nomi che circolano ora sono di tecnici puri (C. Ze., Cds).
Egitto 2 «Mentre i mercati finanziari e la valuta schizzavano in alto, la gente ha iniziato a riempire Tahrir, con i soliti fuochi d’artificio e i canti patriottici. Molti negozi hanno riaperto, le auto e i clacson sono ricomparsi in strada. Perfino il sit-in degli artisti contro la censura islamica al ministero della Cultura dopo 28 giorni si è disciolto. La gente si incontra e si abbraccia, dice «è finita». E saluta gli stormi di aerei militari, alcuni con fumate tricolori rosso bianco e nero, che a più riprese sono passati sulla capitale. Non solo quelli però: anche elicotteri da guerra Apache si sono fatti vedere. Un segnale chiaro e forte dai generali che qui non è ancora davvero finita» (ibidem).
Egitto 3 I leader dei Fratelli musulmani sono tenuti prigionieri nel carcere di Tora, lo stesso dove si trova l’ex presidente Mubarak. Il raìs Mohammed Morsi è stato invece trasferito al ministero della Difesa, agli arresti e senza possibilità di comunicare (solo un video ripreso da un cellulare l’ha mostrato rivendicare «sono io il presidente legittimo»). (ibidem)
Egitto 4 America, Gran Bretagna e Onu hanno espresso preoccupazione e chiesto il più rapido ritorno a un governo civile. Paesi come la Tunisia e la Turchia hanno condannato la deposizione di Morsi esplicitamente. I Paesi del Golfo, a partire dall’Arabia Saudita, hanno invece salutato la fine dell’era Morsi, insieme alla Siria contro cui l’ex raìs aveva chiamato perfino alla jihad (ibidem).
Bronzi di Riace I Bronzi di Riace sono senza casa dal 23 dicembre 2009, in tutto 1.291 giorni. Il Museo della Magna Grecia, dove sono stati esposti per 28 anni, è chiuso dalla vigilia di Natale di tre anni e mezzo fa per restauri. Ma i lavori si sono rivelati interminabili, fra problemi tecnici, pastoie burocratiche e carenza di soldi causata dalla lievitazione abnorme dei costi: da 10 a 33 milioni di euro. L’ultimo appalto da 5 milioni per l’allestimento delle sale con i fondi europei, che alla fine sono saltati fuori, doveva essere chiuso il 6 giugno scorso. Invece è slittato al 15 luglio. E siccome il bando stabilisce 180 giorni dalla data di consegna dei lavori al vincitore della gara, se tutto andrà per il verso giusto difficilmente i Bronzi potranno tornare al loro posto prima della primavera 2014 inoltrata (Sergio Rizzo, Cds)
Santa Sede Nel 2012 il bilancio consuntivo della Santa Sede ha chiuso con un utile di 2 milioni e 185 mila dollari (circa 250 milioni di entrate e 248 di uscite) «grazie soprattutto al buon rendimento della gestione finanziaria»: tra le spese più significative ci sono il personale (2.823 dipendenti), quelle per la radio e gli altri media e «il pagamento delle nuove tasse che gravano sugli immobili (Imu), risultate in aumento di 5 milioni». Anche il Governatorato, 1.936 dipendenti, che ha una gestione autonoma e si occupa dello Stato vaticano, ha chiuso con 23 milioni di attivo, oltre un milione più del 2011 (Gian Guido Vecchi, Cds).
Obolo Calano le offerte dei fedeli alla Santa Sede: «l’obolo di San Pietro», calcolato in dollari, è sceso dai 69,7 milioni del 2011 ai 65,9 dell’anno scorso, un calo del 5,4 per cento, poco più di tre milioni di euro. E lo stesso è accaduto per il sostegno che arriva dalle diocesi, sceso da 32,1 a 28,3 milioni. Nella Chiesa c’era chi paventava un “effetto Vatileaks” a minare la generosità dei fedeli, ma in Vaticano, più semplicemente, si tende a leggere il calo come un effetto della crisi economica. Padre Federico Lombardi: «Mi pare intuitivo, la gente ha meno soldi». Peraltro, in Vaticano si fa notare che negli anni precedenti, anche nel pieno degli scandali sulla pedofilia nel clero, non c’era stato un simile calo (ibidem).
Università Dai dati del Miur risulta che in appena otto anni le tasse universitarie sono cresciute del 50 per cento. Con picchi, per alcuni atenei, di oltre il 100 per cento. Qualche esempio: dal 2004 al 2012 l’università del Salento ha aumentato le tasse del 167 per cento mentre quella di Reggio Calabria del 119 per cento. Ma la stangata non riguarda solo i piccoli atenei. Tra i grandi, spicca l’università di Palermo che ha raddoppiato i contributi (+110 per cento) e la Federico II di Napoli che oggi registra un aumento del 94 per cento. Mentre l’ateneo più grande d’Europa, La Sapienza di Roma, si è contenuto: il carico per studenti e le famiglie è salito del 57 per cento. Sul fronte opposto, ci sono le università virtuose, tra cui Firenze, che ha ritoccato del 4,7 per cento appena il balzello e il Politecnico di Torino, più 14 per cento. Mentre l’università pubblica più esosa in assoluto è il Politecnico di Milano, con una media di quasi mille e 700 euro. Al confronto, gli 842 euro a studente del Politecnico di Torino e i 509 del Politecnico di Bari sono poca cosa (Salvo Intravaia, Rep)
Campagna Migliaia di ragazzi stanno tornando alle campagne, come rileva un aumento record del 9% delle assunzioni di giovani under 35 nei primi tre mesi del 2013. Il presidente Coldiretti Sergio Marini: La campagna non è più sinonimo di arretratezza: tre giovani su 4 sono infelici al lavoro e scoprono l’agricoltura». Del resto, anche il mercato chiama: secondo le stime, le esportazioni di prodotti alimentari italiani (in testa frutta e verdura, pasta, olio, vini e formaggi) nel 2013 toccheranno il record storico di 34 miliardi fatturati. «Eppure si potrebbe fare di più: se non esistessero i “pomodori San Marzano” coltivati in Usa o la “Barbera bianca rumena”, cioè i prodotti contraffatti, il mercato del made in Italy nel mondo toccherebbe quota 60 miliardi di euro. E altri 10 miliardi arriverebbero dagli storici marchi italiani passati in mani straniere: lo spumante Gancia acquistato da un oligarca russo, i salami Fiorucci e gli olii Carapelli e Bertolli diventati spagnoli, lo zucchero Eridania e l’orzo Bimbo che parlano francese, la Peroni conquistata dai sudafricani, e persino una storica azienda produttrice di Chianti comprata dai cinesi» (Valentina Santarpia, Cds)
Suicidio Mario C., 19 anni. Ausiliario del traffico di Piedimonte di Barano d’Ischia, figlio di un muratore saltuario e di una casalinga, con altri due figli a carico e una casa in affitto, avendo prosciugato in pochi mesi, tra slot-machine, poker online e scommesse sui siti internet, i risparmi di una vita dei genitori depositati su un conto postale, l’altro giorno preso dalla vergogna e dal rimorso scrisse un biglietto alla madre («Cara mamma, scusa, ho sciupato tutti i soldi al gioco»), andò dall’altra parte dell’isola, a Forio, davanti alla grande chiesa bianca del Soccorso, a picco sul mare, e si buttò dal muraglione andando a schiantarsi, dopo un volo di cinquanta metri, sugli scogli. Giornata di giovedì 4 luglio a Ischia, Napoli (Fabrizio Caccia, Cds)
(a cura di Roberta Mercuri)