Fior da fiore, 4 luglio 2013
L’esercito ha preso il comando dell’Egitto • In Francia i papà avranno per legge sei mesi di congedo parentale • Informatici, analisti e sviluppatori: i 900 mila posti che nessuno occuperà • L’Italia ha il triplo di avvocati rispetto alla media europea • La Campania ha il 61% delle cause per sinistri stradali, spesso inventati • Vietate ai dipendenti della Ferrari le mail destinate a più di tre persone
Egitto «È finita ieri, alle 21.05, la prima prova di democrazia nella Storia millenaria dell’Egitto. “Le Forze armate hanno capito le richieste del popolo egiziano. Per questo la Costituzione è sospesa, presto saranno indette le elezioni presidenziali, il capo dell’Alta corte costituzionale reggerà il Paese fino a quel momento, verranno formati un governo di coalizione e una commissione per emendare la Costituzione, i giovani saranno inclusi nel processo decisionale”, ha dichiarato a reti unificate il capo dei militari, generale Abdel Fattah Al Sisi, garantendo che “l’esercito non vuole poteri politici”. Una garanzia che contrasta con la chiara direzione dei militari di questa drammatica svolta, o almeno co-direzione a fianco dell’opposizione, culminata nella deposizione del primo presidente eletto democraticamente in Egitto, Mohammad Morsi, dopo esattamente un anno di governo giudicato disastroso dalla maggioranza del Paese e del mondo. Ma una garanzia che in qualche modo ha trovato appoggio nelle personalità presenti all’annuncio: per la prima volta in una simile occasione c’era infatti l’intera opposizione, tra cui le massime autorità religiose, il Grande Imam di Al Azhar Ahmed Al Tayyeb e il papa copto Tawadros, il rappresentante del Fronte laico del 30 giugno Mohammad ElBaradei (che molti prevedono a capo del governo di transizione su cui sono già partite nella notte le consultazioni), quello dei giovani ribelli di Tamarrod Mahmoud Badr, persino quello del partito salafita Nur, staccatosi da Morsi. Le stesse persone che per molte ore, dal mezzogiorno, si erano riunite con Al Sisi in una riunione fiume al ministero della Difesa a cui la Fratellanza, invitata, non aveva partecipato. L’annuncio, attesissimo e scontato, ha fatto impazzire di gioia Tahrir, le piazze anti-Morsi in tutto l’Egitto. E ha segnato l’inizio di una nuova fase che potrà portare a un ulteriore passo sulla via della democrazia da poco imboccata dall’Egitto ma che ora resta oscura. Morsi, bloccato nella sede della Guardia repubblicana da centinaia di soldati, ha ribadito su Facebook (tutte le tv dei Fratelli sono state subito oscurate, i militari hanno fatto un raid a Al Jazeera) il senso del discorso della notte prima: “Sono il solo raìs legittimo, è un golpe”. I vertici della Fratellanza, oggetto di un divieto di lasciare il Paese, hanno sostenuto che la mossa dei militari prepara “la guerra civile e un bagno di sangue” [...]» (C. Zec., Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Padri In Francia, dove le donne rappresentano il 96% delle domande di congedo parentale (solo il 4% delle richieste riguardano i padri) il governo ha approvato un pacchetto di misure che stabilisce che agli uomini spetteranno per legge 6 mesi di paternità (oggi solo uno), sui tre anni autorizzati per ogni coppia, con assegno garantito dallo Stato. Contrariamente al passato, il periodo che spetta all’uomo non potrà essere scambiato con l’altro genitore (Anais Ginori, Rep).
Tecnologie Dal rapporto Professioni e Lavoro nel 21° secolo curato dal think tank Glocus risulta che entro il 2015 in Europa ci saranno circa 900 mila posti di lavoro che si creeranno e che nessuno sarà in grado di occupare a causa della scarsità di figure professionali dell’information and communication technology. Mancano all’appello: progettisti di sistemi informatici, consulenti di software, analisti e sviluppatori di applicazioni, esperti di usabilità e accessibilità, medici e operatori sanitari specializzati nell’assistenza domestica grazie alla domotica, ingegneri esperti nella tecnologie a basso impatto ambientale, esperti di sicurezza dei sistemi (Flavia Amabile, Sta).
Avvocati Dalla tabella composta dall’economista Leonardo d’Urso sulla base dei dati del Cepej (European Commission for the Efficiency of Justice), risulta che ogni 100.000 abitanti ci sono in Europa 127 avvocati. «Bene: la media italiana è di 406. Solo la Val d’Aosta (la più virtuosa con 139) si avvicina al resto della Ue. E la sproporzione via via si accentua fino a toccare a Roma e nel Mezzogiorno numeri da brivido: 524 «toghe» nel Lazio, 586 in Puglia, 652 in Campania, 664 in Calabria. Dove c’è un legale ogni 150 abitanti contro la media continentale di uno ogni 787. Cosa vorrà mai dire: che da noi i cittadini sono molto più tutelati? Ma dai! E sarà un caso che le regioni in cui ci sono più avvocati sono quelle in cui ci sono anche più cause? [...]Per una coincidenza, mentre gli avvocati si sollevavano contro il ministro e la sua tesi sulle lobby di traverso alle riforme, l’Ania (l’associazione delle imprese assicuratrici) metteva online il suo rapporto 2012-2013. Dove si legge che delle oltre 240 mila cause civili pendenti davanti a un giudice di pace circa 150 mila sono concentrate in Campania e, di queste, 108 mila nella sola città di Napoli. Di quelle rimanenti, altre 26 mila riguardano la Puglia, mentre 18 mila sono quelle presenti in Sicilia e quasi 10 mila in Calabria. Escludendo il Lazio (e in particolare la città di Roma), con circa 16 mila cause civili pendenti, le rimanenti regioni d’Italia si suddividono in modo uniforme appena 23 mila procedimenti». (Gian Antonio Stella, Cds)
Incidenti 1 La Campania assorbe da sola il 61% di tutti i processi per i risarcimenti danni da incidente stradale che ingombrano gli uffici dei giudici di pace (ibidem).
Incidenti 2 «Si è visto di tutto, in questi anni. Comprese, come qualche lettore ricorderà, sentenze false emesse da giudici falsi e notificate da avvocati falsi per incidenti stradali falsi. E come dimenticare Gerardo “Tapparella” Oliva, un tappezziere che in un solo anno ebbe la ventura di assistere, così disse, a 650 incidenti? Usciva di casa e vedeva un tamponamento, girava l’angolo notava un pedone finire sulle strisce sotto un motorino… È considerata praticamente un ammortizzatore sociale, qua e là, la truffa alle assicurazioni. Le quali, per carità, badano ai loro interessi e a volte fanno penare per anni dei risarcimenti sacrosanti e scaricano sui clienti rincari da brivido, ma certo devono arginare imbroglioni di ogni genere. Ecco la famigliola che in un anno denuncia 12 schianti tutti e dodici con la stessa macchina. La Lancia Y che colleziona 20 incidenti in due anni. Le cartelle cliniche false. E via così. A volte scappa un sorriso perfino alla vittima della truffa. Come nel caso di una Suzuki 1000 che, impennandosi alla Valentino Rossi, era finita contro un’auto causando danni ingenti. Alla guida figurava una vecchia di 85 anni che non usciva di casa da tempo immemorabile. Possibile che fosse sua l’idea tentare di tirar su qualche soldo con l’assicurazione? La tradizione, del resto, è antica. Nel 1729 Montesquieu annotava già questa abbondanza esagerata di avvocati: “Non c’è un Palazzo di Giustizia in cui il chiasso dei litiganti e loro accoliti superi quello dei tribunali di Napoli. Ho sentito dire dal Viceré che ci sono a Napoli 50.000 di questi “causídici”, e vivono bene. Lì si vede la Lite calzata e vestita”. Da allora son passati tre secoli...» (ibidem).
Mail 1 Il presidente Luca di Montezemolo ha deciso di limitare fortemente, alla Ferrari, l’uso delle email. Motivo: vuole «incentivare una comunicazione più efficace e diretta». A irritare il numero Montezemolo sono soprattutto le CC, le email in «copia conoscenza», quelle che vengono inviate a un elenco lunghissimo di destinatari e interessano davvero solo a pochi. Così ogni dipendente da oggi potrà inviare la stessa email internamente al massimo a tre colleghi. Se scrive quattro indirizzi, l’email non parte.
Mail 2 Il britannico Institute of Leadership & Management a maggio aveva eseguito una ricerca su 2.165 manager inglesi sulle relazioni tra colleghi. Tra i comportamenti più irritanti era stata proprio inserita l’abitudine di spedire email al vicino di scrivania, quello che potrebbe essere raggiungibile alzandosi dalla sedia o sobbarcandosi lo sforzo di un rapporto umano.
Mail 3 In Italia, secondo ContactLab, utilizziamo 63 milioni di caselle, su cui riceviamo 700 milioni di messaggi.
(a cura di Roberta Mercuri)