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 2013  luglio 03 Mercoledì calendario

Che cos’è il metodo Stamina

•  Davide Vannoni, uno psicologo poi divenuto imprenditore sanitario, propone da tempo una terapia che si basa sulla somministrazione di cellule staminali e che dovrebbe curare un’infinità di malattie, comprese certe patologie rare che colpiscono soprattutto i bambini. L’idea è quella di prelevare cellule staminali del midollo osseo dei pazienti, di moltiplicarle in laboratorio e di iniettarle nei malati in modo da curare una serie di malattie che vanno dal Parkinson, all’Alzheimer. Il caso di Sofia è uno di quelli che ha scosso l’opinione pubblica italiana: la bambina di tre anni, affetta da displasia metacromatica (una malattia che provoca la degenerazione del sistema nervoso, con paralisi e cecità) è stata presa come esempio, in alcune trasmissioni televisive, per promuovere questa tecnica e ha spinto i magistrati a imporre la cura in molti casi analoghi. Così all’ospedale di Trieste prima e di Brescia poi (dove opera un medico legato a Vannoni) molti pazienti sono stati trattati con questo protocollo. Nonostante la Procura di Torino, guidata da Raffaele Guariniello avesse in più occasioni sospeso le cure per mancanza di documentazione scientifica di validità. Adesso le autorità italiane hanno accettato di sperimentare il metodo, ma a costi altissimi: tre milioni di euro per provare un trattamento che, fino a oggi, non ha trovato alcun riscontro scientifico (e la rivista Nature, espressione della comunità medica internazionale, non si capacita). In più, il protocollo della sperimentazione, che doveva essere presentato all’inizio di luglio, non c’è. Davide Vannoni ha chiesto alle autorità italiane un rinvio e probabilmente se ne parlerà dopo l’estate. [Bazzi, Cds]  

• Ora Nature ha evidenziato che la richiesta di brevetto per la metodica Stamina si basa sulla dimostrazione che alcune cellule nervose possono derivare da cellule del midollo osseo. Ma questa «prova» è stata «copiata» da una ricerca scientifica, presentata nel 2003, da un gruppo composto da ricercatori russi e ucraini. Elena Schegelskaya, una biologa molecolare della Kharkov National Medical University e coautrice della ricerca pubblicata nel 2003 ha dichiarato a Nature che le immagini riprese nella domanda di brevetto della Stamina erano originate dal loro lavoro.Vannoni ha replicato: «È il solito articolo politico e non scopre nessun segreto. Noi abbiamo sempre lavorato e condiviso materiale con i russi e gli ucraini, che ci hanno aiutato a perfezionare la metodica». [Bazzi, Cds]  

• «Chi ha qualche anno e buona memoria prova un’impressione di déjà-vu. Nel 1997 scoppiava il caso Di Bella: una cura per il cancro che sembrava fare miracoli proposta da un oscuro professore dell’Università di Modena. Non aveva alcun fondamento scientifico. Ma anche allora finì in demagogia. E in talk show condotti da Bruno Vespa e Maurizio Costanzo, con Di Bella nella parte dell’eroe solitario, vittima di una “oncologia ufficiale” interessata e oscurantista. Finché, anche allora, il ministro della Sanità (all’epoca era Rosy Bindi) cedette sotto la pressione delle piazze e partì una sperimentazione, che ovviamente diede risultati negativi. Ma intanto si erano sprecati soldi pubblici e, soprattutto, furono curati con acqua fresca malati che forse sarebbero guariti grazie a farmaci già ben validati». [Bianucci, Sta]