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 2013  luglio 03 Mercoledì calendario

Precipita la situazione in Egitto • Rallenta la crescita cinese • I tagli delle famiglie italiane su case, benzina, telefonate, funerali ecc. • Pato e Barbara Berlusconi si sono lasciati

 

Egitto Sembra precipitare la situazione al Cairo. Gli scontri tra i seguaci del presidente e le Forze dell’ordine non si sono fermati nella notte. La zona intorno all’Università si è trasformata in campo di battaglia. Il bilancio è di 16 morti e circa 200 feriti. Da una parte, i Fratelli musulmani, il movimento del presidente egiziano Mohamed Morsi, che hanno lanciato un appello al «martirio» per fermare quello che denunciano essere un tentativo di colpo di Stato dei militari. Dall’altra, l’esercito, che su Facebook si dichiara pronto a morire per la causa, a sciogliere il Parlamento e a sospendere la Costituzione. L’ultimatum di 48 ore posto lunedì dal ministro della Difesa e capo delle forze armate, il generale Abdel Fattah al Sisi, sta per scadere. In ogni caso, Morsi lo ha respinto. Martedì sera il presidente egiziano ha anche riaffermato la propria «legittimità costituzionale» e invitato formalmente l’esercito a ritirare l’ultimatum: «Non mi lascerò dare ordini, né dall’interno né dall’estero», ha commentato via Twitter. Più tardi, alla tv di Stato, Morsi ha detto: «Sono il primo leader dell’Egitto eletto democraticamente e solo la legittimazione costituzionale garantisce che non ci sarà guerra civile». Morsi ha poi ammesso «di aver fatto degli errori», ma di non avere «altra opzione che l’eseguire le responsabilità che gli sono state democraticamente attribuite: proteggerò la legittimità, il prezzo è la mia stessa vita». Il presidente ha anche sottolineato che «la corruzione e le altre sfide ereditate dal vecchio regime, rimangono, ci vuole tempo per risolverle». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Cina 1 La crescita dell’economia cinese sta rallentando. Per i primi dieci anni del Duemila l’incremento medio del Prodotto interno lordo era stato del 10,5 per cento. Per il 2013 l’obiettivo fissato da Pechino era intorno al 7,5%; nel primo trimestre è stato al 7,7, già in discesa rispetto al 7,9 dell’ultimo trimestre 2012; ma l’ultima proiezione di Goldman Sachs (che comunque non sempre le centra) scende al 7,4 (Guido Santevecchi, Cds).

Cina 2 Secondo l’analisi di Nomura, i principali indicatori cinesi somigliano a quelli americani alla vigilia della grande crisi del 2008. In particolare i prezzi delle case sono saliti del 113% dal 2004 al 2012; quelli Usa erano aumentati dell’84% tra 2001 e 2006. Ma forse il dato cinese è anche ritoccato al ribasso perché ingloba le case vecchie e fatiscenti, se si considerano solo gli appartamenti nuovi l’incremento raggiunge il 250% (ibidem).

Tagli «Lo stop all’aumento Iva e la cancellazione dell’Imu? Una passeggiata. La vera finanziaria italiana, roba da Nobel dell’Economia, è quella che da quattro anni a questa parte hanno mandato in porto senza fanfare le famiglie tricolori. Siamo oltre le lacrime e il sangue: nel 2012, per dire, abbiamo tagliato 4 milioni di telefonate al giorno, ridotto di un quarto gli acquisti di case, comprato 80mila auto in meno, sforbiciato 3,4 miliardi di litri di benzina dal pieno (quanto basterebbe per girare 846mila volte la terra all’altezza dell’equatore). Ma essere formiche, ormai, non basta più: le uscite, causa crisi, superano le entrate. E l’Italia – per la prima volta dal Dopoguerra – è stata costretta a rompere il salvadanaio e mettere mano ai soldi risparmiati negli anni del boom per tirare avanti la carretta. I conti della serva sono facili come un compito di ragioneria. Voce “avere”: guadagniamo di meno – 98 miliardi in quattro anni per Confesercenti – e la nostra capacità di spesa è scesa dell’8,7% dal 2008, come dire che abbiamo perso per strada 3.400 euro a famiglia. Voce “dare”: paghiamo più tasse (288 euro a testa nel 2012) e le bollette sono salite dell’11% solo l’anno scorso. Per far quadrare i conti, il Belpaese le ha provate tutte: ha smesso di acquistare appartamenti e lavatrici, fa la spesa all’hard discount e ha negato il motorino nuovo persino ai figli promossi con la media del nove. Peccato che quest’austerity “fai da te” ci abbia fatto risparmiare “solo” 85 miliardi in quattro anni. Risultato: l’Italia ha smesso d’arricchirsi e — un euro alla volta — ha iniziato a diventare più povera. Carta canta: la ricchezza — se ancora possiamo chiamarla così — delle famiglie è calata dal 2008 del 5,7% bruciando, calcola Banca d’Italia, 520 miliardi di euro, quasi un terzo del nostro Pil. E i nostri debiti (per fortuna ancora pochi rispetto alla media Ue) hanno iniziato a correre a ritmi vertiginosi passando dal 30,8% del reddito del 2008 al 65% del 2012. La soluzione? Una sola: i conti domestici tricolori funzionano come il bilancio dello Stato. Se le entrate non crescono, si può solo tagliare» (Ettore Livini, Rep).

Case Nel 2012 i rogiti sono stati il 25% in meno del 2011 e i volumi del mercato del mattone sono tornati indietro di 28 anni (ibidem).

Carrello della spesa «[...] a tavola è scattata una spending review selettiva, fatta più di bisturi che d’ascia. Obiettivo: ridurre le spese (sono calate nel 2012 dell’1,2%) senza sacrificare calorie e quantità nel piatto. L’operazione “shopping intelligente” è fatta di tante piccole malizie da scaffale: scegliamo prodotti nologo (costano il 18% in meno e le vendite sono cresciute del 5,8%) non snobbiamo gli hard discount che a marzo scorso viaggiavano a +4,8%. Compriamo più spaghetti (+ 3,6%) e meno carne di vitello (-5%) mentre il povero pollo — reo solo di essere più economico — va a gonfie vele nelle padelle del Belpaese» (ibidem).

Auto Nel 2012 abbiamo acquistato 80mila auto in meno, con un risparmio netto di sette miliardi. Tempi duri anche per il pieno: chi può va a piedi, in bici o in tram e nel 2012 gli italiani hanno acquistato 3,4 miliardi di litri di benzina in meno (—9,9%). In teoria questa mossa avrebbe dovuto regalare ai conti delle famiglie una boccata d’ossigeno da 6 miliardi di euro. Ma gli aumenti delle accise (+22%) si sono mangiati tutto il risparmio. E forse anche per questo ben 3,2 milioni di auto, secondo l’Ania, hanno viaggiato nel 2012 senza pagare l’assicurazione obbligatoria (ibidem).

Bollette Nel 2012 abbiamo ridotto i consumi di luce (-0,3%) e gas (-7,4%) ma il rialzo dei prezzi si è mangiato con gli interessi i sacrifici (ibidem).

Funerali low cost «Non andiamo più al cinema (-7,3% nel 2012) e nei musei (-5,7%). Fumiamo meno — le tasse sulle sigarette hanno reso lo scorso anno il 7,6% in meno — e visto che la salute non ha prezzo ma le medicine costano, nel 2013 per la prima volta abbiamo iniziato a sforbiciare del 6,4% pure le spese sanitarie. Si rischia di morire? No problem. Basta digitare www. funeralionline. it e sfogliare alla voce offerte. L’Italia è più povera. E anche per il caro estinto, business is business, è già boom delle esequie low-cost» (ibidem).

Amori È finita tra Alexandre Pato, 23 anni, e Barbara Berlusconi, 29. L’ha annunciato lui, con un Tweet: «La distanza ha messo un punto finale alla nostra relazione». Uniche parole di lei, fotografata da Chi sul pontile di Villa Certosa con un giovane sconosciuto che sarebbe il nuovo fidanzato: «Tutto vero, confermo. Ma non commento perché è la mia vita privata». Qualche giorno fa era stato riportato in esclusiva, dalla rubrica di gossip del sito brasiliano R7, che Pato avrebbe tradito Barbara con Patricia Abravanel, giornalista figlia del noto imprenditore brasiliano Silvio Santos. Spesso la sua macchina sarebbe stata avvistata sotto casa della ragazza, e spesso i due sarebbero stati fotografati insieme (Angela Frenda, Cds).

(a cura di Roberta Mercuri)