26 giugno 2013
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Biografia di Bruno Archi
Ixelles (Belgio) 14 aprile 1962. Diplomatico. Politico. Deputato del Pdl. Viceministro degli Esteri del governo Letta.
• Laurea in Scienze politiche nel 1985, inizia la carriera diplomatica nel 1989, esperienze nelle rappresentanze di Ankara e di Copenaghen, nel 2000 distaccato a Palazzo Chigi. Da allora ha seguito la politica estera nelle vesti di consigliere diplomatico del presidente del Consiglio. Nel gennaio 2010 fu nominato «rappresentante personale» del presidente del Consiglio per il vertice G8 e G20.
• Il 24 giugno 2013, nell’ambito del processo Ruby che vede Silvio Berlusconi condannato in primo grado a sette anni per concussione e prostituzione minorile, è stato trasmesso in procura il verbale della deposizione resa da Archi per valutare se esistano o meno i presupposti per un’incriminazione per falsa testimonianza. Fu Archi infatti, all’epoca consigliere diplomatico di Berlusconi, a ricostruire al processo Ruby la cena tra l’allora premier e Mubarak a villa Madama durante la quale il Cavaliere pronunciò il nome di Ruby. «Berlusconi – ha racconta Archi – aveva chiesto a Mubarak se la ragazza facesse parte della sua cerchia familiare, fu questo a suscitare l’interesse». «Cosa rispose Mubarak?», ha chiesto la Boccassini. «Rimase incuriosito, ma non capì bene la domanda, c’era molta confusione, eravamo a fine pasto e ci furono anche problemi di interpretariato. Mubarak non rispose, ma gli altri iniziarono a interloquire dicendo che conoscevano una famosa cantante di nome Ruby».
• «Maestro dei dossier internazionali e ombra del Cavaliere negli incontri con i premier stranieri». [Francesco Grignetti, La Stampa 25/6/2013]
• «Ancora oggi alla Farnesina di lui parlano come di un diplomatico poco cortese, grossolano nei modi, palesemente ambizioso. Fortemente attratto dalle donne». [Alessandro Ferrucci, il Fatto Quotidiano 26/6/2013] «Alla Farnesina i maligni lo definiscono “viceministro per testimonianza”, quasi che la nomina (e l’elezione alla Camera) siano il frutto della riconoscenza del Cavaliere per aver accettato di raccontare la sua verità su Ruby. In ogni caso il viceministro è un diplomatico di lungo corso e l’esperienza e le competenze per l’incarico non gli mancano di certo. In una carriera in genere riservata ai “figli d’arte”, il giovane Archi riesce infatti a entrare in diplomazia benché il padre sia un semplice funzionario del ministero. L’incontro fatale, prima di quello con Berlusconi, fu con il potentissimo Bruno Bottai, il figlio del ministro di Mussolini. L’allora segretario generale della Farnesina lo prende sotto la sua ala protettrice e la carriera di Archi schizza sulla rampa di lancio. Fino alla chiamata di Silvio a palazzo Chigi». [Francesco Bei, la Repubblica 25/6/2013]