Rassegna, 14 giugno 2013
Usa, migliaia di cittadini schedati dal Dna
• Rivela il New York Times che le polizie locali di tutti gli Stati Uniti starebbero raccogliendo il Dna di migliaia di cittadini. Il rischio è notevole, perché le polizie locali non hanno regole precise come quelle che disciplinano la raccolta di campioni di Dna da parte dell’Fbi. Alcune procedono in maniera davvero disinvolta, prelevando Dna da presunti criminali ma anche dalle loro vittime; o perfino dalla raccolta dei rifiuti. Tutte queste informazioni genetiche, un giorno possono essere usate contro di noi. I numeri sono impressionanti. Il solo New York Police Department ha accumulato già 11.000 profili genetici di presunti delinquenti. Il record assoluto spetta però al procuratore di Orange County in California: 90.000 campionature genetiche. Nel suo caso la raccolta avviene anche in virtù dei patteggiamenti: agli imputati la procura offre uno sconto di pena, se accettano che il proprio Dna sia schedato per sempre nella banca dati. Scrive Rampini su Rep: «I rischi di abusi sono evidenti. Tanto più che in certi casi il Dna viene prelevato ancora prima dell’incriminazione, quindi dei cittadini innocenti finiscono nella schedatura genetica; potranno però essere successivamente “reperiti” grazie a quei test. Queste pratiche vengono incoraggiate dall’uso dilagante del Dna come prova di reato nelle aule dei tribunali; eppure anche i test genetici non sono totalmente immuni dal rischio di errore, soprattutto a seconda di chi li compie e con quali modalità di raccolta delle prove sul luogo del delitto».