Rassegna, 11 giugno 2013
Datagate, perse le tracce di Snowden a Hong Kong
• Edward Snowden, 29 anni, il tecnico informatico della National Security Agency che ha scatenato lo scandalo del Datagate, è sparito dall’albergo di Hong Kong (The Mira) dove si era rifugiato da venti giorni. Scrive Santevecchi (Cds): «Ma che cosa ha spinto Edward Snowden a venire allo scoperto, a far vedere a tutti il suo volto (l’intervista al Guardian è stata filmata e messa nel sito web del quotidiano)? “Non ho fatto niente di male, so che non vedrò mai più casa mia, ma non voglio vivere in una società che fa cose del genere”, ha detto il fuggiasco. Snowden non è uno sprovveduto: ha lavorato almeno sei anni per la Cia e poi per la Nsa. Se ha voluto far sapere dove si nascondeva a Hong Kong lo ha fatto a ragion veduta: probabilmente dopo tre settimane sentiva che i cacciatori di teste dell’intelligence lo avevano individuato».
• Per Snowden è cominciata una complicata partita legale per evitare l’estradizione negli Stati Uniti. Hong Kong ha un trattato di estradizione con gli Usa, firmato nel 1997. Snowden potrebbe averla scelta quando è fuggito dalle Hawaii perché il territorio speciale concede agli americani 90 giorni di permanenza senza formalità, basta presentare il passaporto all’aeroporto. Ma Hong Kong non può garantire l’asilo, Snowden lo sa e dice di voler andare in un Paese che «condivida i suoi valori, come l’Islanda». Da Pechino ieri l’ambasciatore islandese ha risposto che per valutare la richiesta il soggetto deve presentarsi di persona e questa condizione sembra difficile da realizzare. [Santevecchi, Cds]