Rassegna, 10 giugno 2013
È un ex della Cia la talpa del Datagate
• La talpa che ha smascherato il sistema di spionaggio del governo americano si chiama Edward Snowden. Capelli castani, occhiali spessi e barba incolta, ha 29 anni e rivendica la sua azione come un atto di giustizia. È stato lui stesso a rendere pubblica l’identità, attraverso il Guardian, che negli ultimi giorni ha pubblicato gli scoop che fanno tremare Obama e l’intelligence. «Potevo vendere questi documenti e fare un sacco di soldi – ha detto al giornale – ma ho scelto di pubblicarli per provocare un dibattito sulla politica americana. Non ho mai voluto nascondermi e non penso di aver fatto nulla di male». Orasi è rifugiato a Hong Kong e questo alimenta il sospetto che sia stato manovrato dai cinesi. Racconta Mastrolilli sulla Sta: «Snowden è cresciuto a Elizabeth City, in North Carolina. Poi la sua famiglia si è trasferita in Maryland, vicino al quartier generale della National Security Agency. Nel 2003 si era arruolato nell’esercito, e aveva partecipato all’addestramento per entrare nelle Forze Speciali. Un incidente, però, aveva fermato la sua carriera: si era rotto entrambe le gambe e aveva dovuto lasciare il servizio attivo. In compenso, aveva trovato posto come guardia in una struttura che la Nsa gestiva all’interno della University of Maryland. Da lì, grazie alla sua abilità con il computer, era entrato nella Cia come esperto di sicurezza tecnologica. Nel 2009 Edward aveva lasciato la Cia ed era entrato in una compagnia digitale che forniva servizi alla Nsa. Là ha visto “il presidente Obama andare contro tutti i principi che avrebbe dovuto sostenere”, e ha maturato l’idea di rivelare le informazioni che conosceva. Il suo ultimo incarico, con il contractor esterno Booz Allen Hamilton, lo aveva portato a lavorare per la National Security Agency alle Hawaii. “Avevo una vita confortevole, una casa, uno stipendio da 200 mila dollari e una fidanzata, ma ho deciso di rischiare tutto perché credo nella scelta di giustizia che ho compiuto”. Il 20 maggio scorso ha detto ai superiori che aveva scoperto di avere l’epilessia e doveva andarsi a curare, e ha raccontato alla fidanzata che doveva partire per un incarico. È salito su un aereo diretto a Hong Kong e si è chiuso dentro un albergo, dove è rintanato ancora oggi».