4 giugno 2013
Ruby, l’arringa difensiva dei legali di Berlusconi
• Al processo Ruby ieri è stato il giorno dell’arringa difensiva dei legali di Silvio Berlusconi. Secondo Niccolò Ghedini e Piero Longo non c’è prova di rapporti sessuali tra Berlusconi e Karima el Mahroug né che il Cavaliere sapesse che Ruby era minorenne quando lei frequentava le cene di Arcore, e l’allora premier non pressò indebitamente i vertici della questura per far affidare a Nicole Minetti la marocchina fermata per furto ed evitare che andasse in giro a raccontare del bunga bunga. Ai giudici che, «prevenuti» e vicini «al sentire della Procura», hanno dato «l’impressione» di «un certo fastidio» nei loro confronti, Ghedini e Longo hanno fatto richieste ampie: trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri o alla Procura di Monza oppure assoluzione dalle accuse di induzione indebita e prostituzione minorile. «Non c’è grande affetto verso di noi, perché siamo avvocati e difendiamo Berlusconi» ha esordito Ghedini criticando Ilda Boccassini per aver «spettacolarizzato» il processo con una «richiesta di pena straordinaria e spropositata» (sei anni di carcere) facendo una «ricostruzione sociologica e morale della vita di Berlusconi» in una «logica del sospetto». [Guastella, Cds]