Rassegna, 5 giugno 2013
Tronchetti-Malacalza, divorzio con Opa
• I legali di Marco Tronchetti Provera e di Vittorio Malacalza hanno trovato finalmente la soluzione per sciogliere i patti che legano gli interessi dei due ex alleati in Gpi e Camfin, le holding a monte della catena di controllo della Pirelli. Lo schema concordato tra gli avvocati prevede la liquidazione in contanti del 12% di Camfin e del 30% di Gpi in mano alla Malacalza Investimenti. La quale, secondo le indiscrezioni, avrebbe intenzione di investire il ricavato in azioni Pirelli. De Rosa (Cds): «Questo l’accordo di massima. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare questa mattina prima dell’apertura della Borsa, che attende ormai da due giorni di conoscere i termini del divorzio e, soprattutto, se ci sarà l’attesa Opa su Camfin da cui partirà la riorganizzazione della filiera di controllo della Pirelli. Mentre andava avanti la battaglia con l’ex socio, in parallelo Tronchetti ha avviato infatti un cantiere per studiare insieme a Clessidra, Intesa Sanpaolo e Unicredit il riassetto. Su questo fronte è già tutto definito. Secondo lo schema predisposto dagli advisor gli interessi del fondo di private equity e delle due banche saranno raccolti in una newco (la Lauro Cinquantaquattro spa interamente posseduta da Clessidra o una società di nuova costituzione) che sarebbe il veicolo attraverso cui verrebbe lanciata l’Opa su Camfin e in cui finirebbero successivamente le quote di Tronchetti e degli storici alleati Massimo Moratti e Carlo Acutis».
• Sul caso Tronchetti-Malacalza commenta Penati (Rep): «Queste voci, che rimangono tali in assenza di dati certi e ufficiali, ma che peraltro circolano da mesi, hanno fatto triplicare il titolo in Borsa. Su quali basi informative gli investitori hanno preso le loro decisioni di comperare e vendere? Come viene definita dai giuristi una situazione simile? (…) In pieno credit crunch apprendiamo che le due maggiori banche italiane finanzierebbero il leverage buyout di una holding di controllo da parte di un privare equity. Inoltre, si limitano a finanziare il buyout col debito, o ci mettono anche del capitale? Sarebbe paradossale scoprire che le nostre banche, alle prese con coefficienti patrimoniali sempre più stringenti, utilizzassero una risorsa scarsa come il capitale al solo scopo di garantire una pensione dorata a Tronchetti».