Rassegna, 3 giugno 2013
Prodi dietro l’ipotesi presidenzialismo
• «Durava da un ventennio, sembrava marmoreo e invece il tabù della sinistra verso il presidenzialismo è caduto in modo repentino, nel giro di pochi giorni. Per effetto di tre mosse che potrebbero cambiare la storia politica, non solo della sinistra. Per primo è uscito allo scoperto Romano Prodi che, in un editoriale scritto quattro giorni fa per Il Messaggero, non soltanto si è pronunciato a favore del sistema semipresidenziale alla francese - e non è poco - ma ha spiegato che quel modello “non solo non mi fa paura ma penso che sia l’unica via di salvezza per un Paese che, come l’Italia, ha bisogno di prendere le decisioni necessarie per farla uscire dalla ormai troppo lunga paralisi”. La seconda mossa è più recente e l’ha fatta il presidente del Consiglio Enrico Letta che due giorni fa ha detto in modo felpato che servono “nuove regole per l’elezione del Capo dello Stato”. E quanto al Partito democratico, anche lì sta maturando una svolta: una settimana fa il pur prudente Guglielmo Epifani ha fatto una prima apertura, cogliendo un umore prevalente nella maggioranza Bersani-Letta-Franceschini che lo sostiene: al Pd sanno che se cade il governo, esplode il partito». [Martini, Sta]