Rassegna, 3 giugno 2013
Presidenzialismo, Alfano incalza Letta
• È stata accolta con entusiasmo dal Pdl e, primo fra tutti, dal segretario e vicepremier Angelino Alfano la battuta di Enrico Letta, sulla necessità di cambiare «le modalità» per l’elezione del capo dello Stato. Perché ha subito fatto pensare a un’apertura all’elezione diretta del presidente. «Noi lo diciamo da anni. Nella scorsa legislatura abbiamo pure presentato un disegno di legge in Senato» ha detto Alfano a margine della parata del 2 giugno. Meglio tardi che mai, ha ammesso: «Adesso anche nel Pd arrivano dei significativi spiragli. Se riuscissimo a farla, sarebbe una grande prova di democrazia». Da sinistra però sul presidenzialismo sono arrivate la bocciatura del leader di Sel Vendola e lo stupore per le parole di Letta del costituzionalista Stefano Rodotà: ma soprattutto, è nel Pd che non tutti sono d’accordo. Per Rosy Bindi il governo dovrebbe «concentrarsi di più» su altri accordi di maggioranza, per risolvere «i drammi economici» e sociali del Paese. «Sorprende che il presidente Letta abbia assicurato il superamento della modalità di elezione del capo dello Stato motivando questa scelta come garanzia per non rivivere mai più l’esperienza della faticosa rielezione del presidente Napolitano. Davvero non si può accusare la Costituzione di essere superata e inefficace per coprire gli errori dei partiti e soprattutto della classe dirigente del Pd». [Calabrò, Cds]