Io Donna, sabato 2 aprile 2011, 1 giugno 2013
Tags : Edda Ciano
Appunti su Edda Ciano
Io Donna, sabato 2 aprile 2011
Comunista Edda Ciano, confinata a Lipari nel 1945, s’innamorò del capopopolo comunista locale, Leonida Bongiorno, ufficiale degli Alpini e partigiano della Resistenza in Francia. S’incontravano spesso sulla terrazza della Petite Malmaison, dove trascorrevano le notti a fare l’amore, a recitare versi dell’Odissea, a parlare in inglese e francese, a urlare poesie rivolti al mare. L’idillio durò nove mesi, poi Edda Ciano lasciò l’isola e si trasferì a Capri, dove suscitò la gelosia di Leonida Bongiorno frequentando il gioielliere napoletano Chantecler. Lei gli scriveva: «Mio carissimo e unico comunista, vi amo assai. Adoro le vostre effusioni in inglese». E: «Adorabile allievo di sieur Palmiro: non trovate che nei confronti dell’amore la politica non ha alcun fascino?». S’incontrarono di nuovo a Lipari, poi il matrimonio di lui e la fine della storia voluta dalla Ciano. Gli scriveva: «Siate felice», ma poi disperata si rase a zero tutti i capelli: «Sono identica a mio padre». Infine, a sessant’anni compiuti, si videro di nuovo a Lipari dove Buongiorno la portò a vedere il muro sul quale aveva fatto incidere i versi dell’Odissea che venticinque anni prima le recitava sulla terrazza della Petite Malmaison.
Nero «Tutto il sangue nero dei Mussolini non è nelle vene del padre ma in quelle di Edda» (Curzio Malaparte).
Chantacler Pietro Capuano, detto “Chantacler” o “Chany”, in giovinezza, “Pierrot”, proprietario di una rinomata gioielleria di Capri e amante, dopo la guerra, di Edda Ciano (che era di cinque anni più giovane). Conquistò Edda mandandole una cartolina quando lei era al confino di Lipari: «Se avete bisogno di un amico fedele ricordatevi che a Capri potete contare su Pietro Capuano».
Giovani A Edda Ciano piaceva sedurre gli uomini, soprattutto quelli giovani. Ci provò anche con Reinhard Spitzy, il braccio destro di Joachim von Rippentropp, ministro degli esteri del Terzo Reich. Le andò male: «Dopo una cena, mi aveva invitato a sedermi in un divano accanto a lei. Stavamo parlando, ma dietro di noi una dama del seguito si avvicinò camminando sulle ginocchia e con uno spillo mi punse il sedere. Io e Edda ci voltammo: gli invitati erano tutti sulla porta a ridere» (Reinhard Spitzy).
Amore «È stato l’uomo che ho amato più d’ogni altro» (Edda Ciano, figlia di Benito Mussolini, parlando del padre).
Capri Edda Ciano, solita trascorrere lunghi soggiorni a Capri da sola. Una mattina d’estate, alla notizia dell’arrivo di Galeazzo, andò ad accoglierlo in riva al mare a bordo della Fiat cabriolet nera di un Luigi De Gregorio, noto tassista dell’isola. Appena in spiaggia, s’infilò nella cabina 101 dove tolse il costume a due pezzi e il sarong in tinta che portava legato ai fianchi per indossare un più castigato pagliaccetto. Trafelata, accolse Galeazzo sulla battigia, ai piedi i sandali con la zeppa fatti da Ferragamo apposta per lei, sul naso un paio di vistosi occhiali scuri a nascondere i postumi delle nottate trascorse tra balli, partite di poker, bicchieri di gin e sigarette americane di marca Chesterfield.
Comunista Edda Ciano, confinata a Lipari nel 1945, s’innamorò del capopopolo comunista locale, Leonida Bongiorno, ufficiale degli Alpini e partigiano della Resistenza in Francia. S’incontravano spesso sulla terrazza della Petite Malmaison, dove trascorrevano le notti a fare l’amore, a recitare versi dell’Odissea, a parlare in inglese e francese, a urlare poesie rivolti al mare. L’idillio durò nove mesi, poi Edda Ciano lasciò l’isola e si trasferì a Capri, dove suscitò la gelosia di Leonida Bongiorno frequentando il gioielliere napoletano Chantecler. Lei gli scriveva: «Mio carissimo e unico comunista, vi amo assai. Adoro le vostre effusioni in inglese». E: «Adorabile allievo di sieur Palmiro: non trovate che nei confronti dell’amore la politica non ha alcun fascino?». S’incontrarono di nuovo a Lipari, poi il matrimonio di lui e la fine della storia voluta dalla Ciano. Gli scriveva: «Siate felice», ma poi disperata si rase a zero tutti i capelli: «Sono identica a mio padre». Infine, a sessant’anni compiuti, si videro di nuovo a Lipari dove Buongiorno la portò a vedere il muro sul quale aveva fatto incidere i versi dell’Odissea che venticinque anni prima le recitava sulla terrazza della Petite Malmaison.
Nero «Tutto il sangue nero dei Mussolini non è nelle vene del padre ma in quelle di Edda» (Curzio Malaparte).
Chantacler Pietro Capuano, detto “Chantacler” o “Chany”, in giovinezza, “Pierrot”, proprietario di una rinomata gioielleria di Capri e amante, dopo la guerra, di Edda Ciano (che era di cinque anni più giovane). Conquistò Edda mandandole una cartolina quando lei era al confino di Lipari: «Se avete bisogno di un amico fedele ricordatevi che a Capri potete contare su Pietro Capuano».
Giovani A Edda Ciano piaceva sedurre gli uomini, soprattutto quelli giovani. Ci provò anche con Reinhard Spitzy, il braccio destro di Joachim von Rippentropp, ministro degli esteri del Terzo Reich. Le andò male: «Dopo una cena, mi aveva invitato a sedermi in un divano accanto a lei. Stavamo parlando, ma dietro di noi una dama del seguito si avvicinò camminando sulle ginocchia e con uno spillo mi punse il sedere. Io e Edda ci voltammo: gli invitati erano tutti sulla porta a ridere» (Reinhard Spitzy).
Amore «È stato l’uomo che ho amato più d’ogni altro» (Edda Ciano, figlia di Benito Mussolini, parlando del padre).
Capri Edda Ciano, solita trascorrere lunghi soggiorni a Capri da sola. Una mattina d’estate, alla notizia dell’arrivo di Galeazzo, andò ad accoglierlo in riva al mare a bordo della Fiat cabriolet nera di un Luigi De Gregorio, noto tassista dell’isola. Appena in spiaggia, s’infilò nella cabina 101 dove tolse il costume a due pezzi e il sarong in tinta che portava legato ai fianchi per indossare un più castigato pagliaccetto. Trafelata, accolse Galeazzo sulla battigia, ai piedi i sandali con la zeppa fatti da Ferragamo apposta per lei, sul naso un paio di vistosi occhiali scuri a nascondere i postumi delle nottate trascorse tra balli, partite di poker, bicchieri di gin e sigarette americane di marca Chesterfield.
Lucrezia Dell’Arti