Rassegna, 31 maggio 2013
L’allarme sul lavoro di Napolitano
• Intervistato dal direttore del Tg5 Clemente Mimun, alla vigilia della festa della Repubblica, Giorgio Napolitano ha lanciato l’allarme sulla disoccupazione giovanile. «Dobbiamo essere all’altezza dell’articolo 1 della Costituzione», ha detto il capo dello Stato. Dobbiamo cioè essere «una Repubblica», più che «dei lavoratori» (come avrebbero voluto definirla alcuni padri costituenti quando scrissero quell’articolo di «grande significato»), «fondata sul lavoro» (come recita la dizione poi scelta in via definitiva). Una sintesi che «è qualcosa di più, è un principio regolatore cui si devono uniformare tutti gli attori sociali e le rappresentanze politiche». Ha poi proseguito: «Quello della disoccupazione giovanile non è un problema puramente italiano. L’Economist è uscito con una copertina e un editoriale dal titolo “una generazione senza lavoro”. Si parla, solo nei Paesi del mondo ricco, di 26 milioni di giovani che non sono più nel processo formativo, non fanno addestramento e non hanno lavoro». Una delle soluzioni possibili secondo Napolitano è la staffetta generazionale: «In Francia si sta già portando avanti il passaggio del testimone da un anziano a un giovane nei luoghi di lavoro.Vedremo se ci sono le condizioni per fare qualcosa di simile anche da noi». [Breda, Cds]