Rassegna, 30 maggio 2013
Ucciso il numero due dei talebani in Pakistan
• Con un attacco di droni nel Nord Waziristan la Cia ha eliminato Wali Rehman, vice-comandante dei taleban pakistani, mandante della strage di Khost nella quale morirono sette agenti di Langley. Su Rehman, 43 anni, pendeva una taglia da 5 milioni di dollari assieme alla definizione di «terrorista globale» assegnatagli dal governo americano nel 2010 per la guida del gruppo islamico Tarike-Taleban implicato in ripetuti attacchi alle forze Usa in Afghanistan e tentativi di colpire il territorio americano. Il missile scagliato dagli americani alle tre del mattino ha centrato la casa dove si trovava Rehman nel villaggio di Chashma Pull, causando la morte anche di altre quattro persone, inclusi due militanti uzbeki. Ricorda Molinari sulla Sta che «Rehman fu il regista del sanguinoso attacco subito dalla Cia il 30 dicembre nel 2009 a Khost, in Afghanistan, quando un agente doppio riuscì a farsi esplodere dentro la base di Camp Chapman uccidendo anche il capo stazione locale dell’intelligence. Il vicecomandante dei taleban aveva la base operativa nel Sud Waziristan e non nascondeva gli intenti: nell’agosto di due anni fa a consegnò alla tv Al Arabiya la minaccia di mettere a segno contro “l’America e la Nato un attentato più grande dell’11 settembre” causando migliaia di vittime».
• È il tredicesimo attacco dei droni americani nel 2013 (sono quasi 400 dal 2004), ognuno dei quali è autorizzato dal presidente degli Stati Uniti in persona. [Molinari, Sta]