Rassegna, 29 maggio 2013
Armi alla Siria, scontro Russia-Ue
• Lunedì notte l’Ue ha fallito l’intesa sul rinnovo dell’embargo (in scadenza l’1 giugno) per le forniture di armi alla Siria e, in pratica, ha stabilito che dal primo agosto chi vorrà potrà approvvigionare gli arsenali degli oppositori del regime di Assad. Soddisfatti inglesi e francesi che, con toni differenti, auspicavano la revoca. Delusi, se non furiosi, gli altri, ora preoccupati per le conseguenze del disaccordo sul tavolo negoziale che Usa e Russia stanno cercando di convocare a Ginevra. Mosca ha già detto che la mossa «può danneggiare direttamente» il processo di rappacificazione, mentre Israele promette reazioni se Putin fornirà missili a Damasco. Il quadro, se possibile, s’è fatto ancora più fosco. «Non è stata una impresa gloriosa», ha protestato il ministro degli Esteri Emma Bonino: «Sono prevalse rigidità veramente notevoli». I russi affermano che la revoca è «illegittima» e che proseguiranno con le forniture dei missili antiaereo S-330 al regime «per dissuadere alcune teste calde dall’entrare nel conflitto». «Se i missili arriveranno in Siria, sappiamo cosa fare», replicano minacciosi gli israeliani. [Zatterin, Sta]