Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  maggio 28 Martedì calendario

Regione Lazio, Fiorito condannato a tre anni

• L’ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito è stato condannato con rito abbreviato a tre anni e quattro mesi di reclusione. Sottraendo dal totale i sei mesi già scontati tra carcerazione preventiva e domiciliari, si scende sotto la soglia minima per la detenzione. Il Batman del Frusinate andrà ai servizi sociali. Fra cinque anni, poi, scadrà l’interdizione dai pubblici uffici, che il pm aveva chiesto fosse perpetua. Lui però esclude un ritorno in politica: «Mi metto a fare il filantropo». Le risorse per la beneficenza gli verranno anche dal vitalizio che gli spetta quale ex consigliere regionale. A 50 anni (oggi ne ha 42) avrà diritto a una pensione di 4 mila euro mensili. Spiega Fiano sul Cds: «L’ex capogruppo del Pdl, la personificazione degli abusi e degli sperperi della Regione Lazio, l’uomo che ha trascinato nel suo crollo personale l’intera giunta di Renata Polverini e portato col suo “esempio” all’apertura di indagini gemelle sui consiglieri di tante altre regioni, è stato riconosciuto colpevole di aver speso per fini personali un milione e 450 mila euro di fondi pubblici destinati al partito. Un giro di 193 bonifici ricostruito dalla Finanza, che gli ha sequestrato immobili e conti all’estero. Rispetto alle accuse del pm Alberto Pioletti, che chiedeva 5 anni, il gup Rosalba Liso ha accordato a Fiorito le attenuanti per aver restituito parte della somma: 550 mila euro che gli erano già stati accreditati come anticipo sui fondi annuali. Confluiranno in un tesoretto da un milione e 90 mila euro – tra immobili da vendere e 200 mila euro in contanti – per chiudere la partita del danno erariale alla Regione che gli ha contestato parallelamente alla Procura la Corte dei Conti. I due capi segreteria dell’ex capogruppo hanno patteggiato pene a un anno e 5 mesi di reclusione (Bruno Galassi) e a un anno e due mesi (Pierluigi Boschi, cugino di Batman)».