Rassegna, 28 maggio 2013
Il crollo del M5s alle amministrative
• Il M5s non va al ballottaggio in nessun capoluogo e solo a Roma, Ancona e Pisa (considerando soltanto i capoluoghi) supera di un soffio la soglia del 10%. Se avesse mantenuto le medie di febbraio, il M5s avrebbe dovuto andare al ballottaggio in dieci capoluoghi. Al Nord, la perdita di consensi è più evidente. Percentuali che oscillano tra il 5 e l’8 per cento. Anche in luoghi, come Treviso e Vicenza, dove l’ascesa dei grillini aveva messo in crisi la Lega. Il Movimento già aveva deciso di non correre a Isernia e Iglesias, ma anche le città conquistate alle Politiche si sono rivelate fatali in questo turno elettorale: a Imperia il Movimento passa dal 33,7% all’8,6%; a Roma si va dal 27% al 13; a Siena, città dello scandalo Mps tanto evocato da Grillo durante il tour elettorale, sono scesi dal 21% di febbraio all’8,8; a Viterbo dal 31,8 si è passati al 5,8%. [Buzzi, Cds]
• «Fa un po’ sorridere il candidato grillino a sindaco di Roma che attribuisce la sconfitta all’oscuramento dei media. Vittimismo da partito come gli altri; e spiegazione che sa di autoinganno, perché Grillo è cresciuto grazie alla connotazione antisistema e all’assenza sui mezzi di comunicazione». [Franco, Cds]