Rassegna, 28 maggio 2013
Amministrative: forte astensionismo, centrosinistra avanti
• I risultati delle elezioni amministrative premiano l’astensionismo (al voto il 62% degli aventi diritto), segnano il crollo del Movimento 5 stelle rispetto alle politiche e assegnano quattro capoluoghi di provincia su 16 al centrosinistra già al primo turno (Vicenza, Sondrio, Massa e Pisa), con il centrodestra costretta a rincorrere gli avversari al ballottaggio del 9 e 10 giugno negli altri 12. A Roma, il Comune più importante, il candidato del Pd Ignazio Marino ha 12 punti di vantaggio sul sindaco uscente Gianni Alemanno: 42,6 contro 30,2%.
• Il dato più eclatante riguarda i 2 milioni 848 mila italiani che domenica e lunedì non hanno esercitato il diritto di voto attivo per scegliere il sindaco della propria città: su 6 milioni e 900 mila aventi diritto si è recato al seggio il 62,38%, che significa 15 punti in meno rispetto alle Comunali del 2008 (accorpate alle Politiche) e 13 in meno sul dato delle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013. La maglia nera dell’astensionismo spetta a Roma, dove ha votato appena un elettore su due (52,8%), con un crollo di 21 punti percentuali sulle precedenti consultazioni del 2008. Nella Capitale ha pesato anche una scheda lunga un metro e venti che neanche poteva essere stesa all’interno della cabina. [Martirano, Cds]
• «Il tasso di astensionismo lo considero isolato. Potrebbe diventare un trend solo se si confermasse alle politiche. Da questo punto di vista nemmeno le europee saranno un test efficace perché da sempre sono vissute dai cittadini come il voto per un’Europa virtuale. A meno che le europee del prossimo anno non si trasformano in elezioni dominate da populismo ed antieuropeismo: in questo caso ci troveremmo di fronte a qualcosa in grado di mobilitare l’elettorato. E in questo scenario la cultura e la furbizia di Grillo potrebbero galoppare» (Giuseppe De Rita). [D’Argenio, Rep]