28 maggio 2013
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Pannolini
• Prossima scarsità di pannolini per neonati a causa dell’esplosione sabato scorso della fabbrica giapponese Shokubai, che fa il materiale assorbente con cui si fabbricano i pannolini.
• In Italia si consumano 6 milioni di pannolini al giorno, (2 miliardi e 190 milioni l’anno).
• In Gran Bretagna si usano tre miliardi di pannolini in un anno, negli Stati Uniti 16 miliardi.
• Il 20% di rifiuti prodotti ogni anno è composto da pannolini.
• Grossi problemi di inquinamento per i pannolini usa e getta, costituiti in gran parte di plastica. Per accompagnare un solo neonato più o meno nei primi tre anni di vita (5.500 pezzi, peso pari a una tonnellata) ci vuole tanta cellulosa quanta ne producono dieci grandi alberi. Per la fabbricazione di tutti i pannolini del mondo si impiegano ogni anno 3,5 miliardi di litri di olio combustibile, 82 mila tonnellate di plastica, 1,3 milioni di polpa di legno. Tutti questi pannolini si decompongono poi in circa 500 anni. Per produrli serve il 37% di acqua in più di quella che le mamme adoperano per il lavaggio dei pannolini riutilizzabili.
• Fino a tre anni d’età un bambino sporca circa una tonnellata di pannolini (circa 5.500 pezzi).
• In America del Nord, dove circa l’80% per cento delle famiglie utilizza il pannolino di plastica, i casi di irritazioni alla pelle sono cresciuti dal 7 al 61%.
• Nel comune di Ponte nelle Alpi (Belluno) si vogliono riciclare i pannolini di tutti i tipi. C’è un servizio gratuito di ritiro di questi rifiuti. In attivazione l’impianto per il lavaggio a vapore, separazione e riciclaggio di cellulosa e plastica dei pannolini.
• Il piano Zero Waste Scotland: 36 mila famiglie scozzesi raccolgono i pannolini dei loro pupi, poi li mandano a un impianto di riciclaggio. Vengono trasformati in tegole, mobili, panchine, scivoli e arredi vari per parchi pubblici.
• Il pannolino fu inventato dalle donne medievali per le mestruazioni: lunghe strisce di lino da avvolgere intorno al bacino, trattenute con spille.
• Nel Duomo di Spoleto c’è il santo pannolino di Gesù Bambino: una striscia di lino con tanto di attestato d’autenticità rilasciato da Alessandro III nel 1175.
• L’idea di produrre pannolini usa e getta ricorrendo alla cellulosa è di Victor Mills, ingegnere chimico della Procter & Gamble, inventore pure delle patatine Pringles. Si mise al lavoro su questo progetto soprattutto perché disgustato dalle feci del nipotino.
• Nel 1957 l’età media in cui si smettevano i pannolini era di 18 mesi. Adesso il 60% dei bambini americani va avanti con i pannolini fino a 3-4 anni. John Rosemond consiglia questa tecnica per svezzare i bambini da questa servitù: "La mamma resta a casa dal lavoro e lascia il figlio nudo tutto il giorno. A due anni nessuno ama sporcarsi: in tre o quattro giorni, mettendo adeguatamente a contatto il soggetto con le sue opere, il gioco è fatto".
• I venditori non sapevano dove esporre i Pampers: prima li misero sugli scaffali del cibo, poi su quelli della carta e infine dei prodotti sanitari (nei negozi non c’erano spazi dedicati ai prodotti per bambini).
• Altri inventori di pannolini: negli anni Quaranta lo svedese Hugo Drangel imbottì i pannolini di stoffa con la cellulosa (ma quella usata era troppo ruvida). La mamma inglese Valerie Hunter Gordon sovrappose due strati di cellulosa soft e cotone da tenere addosso con fogli di plastica abbottonata. L’americana Marion Donovan nel 1946 cucì alla stoffa pezzi di tende impermeabili per docce (ma erano da lavare), poi perfezionò l’invenzione mettendoci carta resistente e assorbente chiusa con bottoncini metallici, da gettare dopo l’uso.
• Alternative ai pannolini usa e getta: teli di cotone di forma triangolare da avvolgere attorno al bambino, pannolini in stoffa assorbente che si chiudono con il velcro e hanno elastici alle gambe, pannolini in stoffa e mutandina impermeabili uniti. Negli Stati Uniti si sono diffusi i gDiapers, privi di plastica, biodegradabili al 100%, con una mutandina in poliuretano e nailon traspirante, lavabile e riutilizzabile.
• I pannolini lavabili sporchi devono essere subito risciacquati e riposti in un secchio con coperchio. Vanno lavati al massimo dopo 4 giorni. Lavabili a 90°, già sufficienti 60, anche di meno se poi si stendono al sole. Per un’igiene più accurata basta stirarli.
• Costo di un corredo di venti pannolini in tessuto, sufficienti per portare il bambino fino ai due anni d’età: tra i 250 e i 500 euro. Due anni di pannolini usa e getta, al ritmo di otto al giorno, incide sul bilancio familiare per cifre comprese tra 2.800 e 4.000 euro.
• Per collaudare la tenuta dei pannolini, ci si spalmano sopra escrementi sintetici composti da cellulosa in polvere, crusca, resina e coloranti sciolti nell’acqua. (Stefano Cagliano, L’impronunciabile bisogno, Raffaello Cortina Editore, 2002).
• Secondo gli studi condotti da Bruce Taubman, tra i 24 e i 30 mesi il bambino è più portato a emanciparsi nelle sue funzioni corporali, mentre dopo va incontro a sempre maggiori ostacoli.
• Nei supermarket tedeschi le lattine di birra più costose stanno vicino ai pannolini, dato che, in base alle ricerche di mercato, i clienti maschi che comprano pannolini acquistano anche, immancabilmente, birra.
• Gianfranco Funari, formidabile agente di commercio della Pampers: "Se non ricordo male mi cacciarono per eccesso di vendite".
• Da bambina la cantante Noemi recitò in uno spot di pannolini: "Eravamo in spiaggia, ero molto piccola, si avvicinò un talent scout. Papà era contrarissimo, la mamma invece curiosissima. Alla fine vinse lei, e io divenni la controfigura delle chiappe di un bambino".
• Pippo, il pupazzo a forma di ippopotamo blu negli spot dei pannolini Lines (anni 60-80), pensato dal pubblicitario Armando testa e disegnato da Santo Alligo. Dentro aveva due ballerini, la voce era dell’attore Carlo Bonomi. Per crearlo si ispirarono alla divinità egizia di Taueret, dalle sembianze di ippopotamo, protettore del parto e del neonato. Statuine di Taueret erano ricavate da lapislazzuli o turchesi.
• Si possono spendere più 1.500 dollari per la borsa porta pannolini di Louis Vuitton.
• "Mi butterei di fronte a un proiettile per i figli ma non cambierei mai un pannolino" (Woody Allen).
• La madre di Jodie Foster era maniaca della pulizia, tuttavia detestava toccare i suoi pannolini. Era solo la zia a cambiare la bimba.
• Tom Cruise faceva a turno con la moglie Katie Holmes per cambiare i pannolini alla figlia Suri.
• "Cambiare pannolini fa bene perché è un’attività che ti tiene con i piedi per terra. Quando va bene come sta andando a me in questo periodo, è facile perdere il senso della realtà, invece pulire un sederino ti aiuta a ricordare la vita di tutti i giorni..." (lo sciatore Giorgio Rocca).
• "I politici sono come i pannolini: bisogna cambiarli spesso" (Antonio Martino).