Rassegna, 23 maggio 2013
È morto don Andrea Gallo
• È morto a Genova a 84 anni don Andrea Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto. «Prete “contro”, magari “comunista”: le etichette non lo sfioravano. Classe ’28, orgoglioso della sua esperienza partigiana, era un salesiano e missionario, ma lasciò la congregazione per la diocesi della sua Genova. Dopo il Concilio si moltiplicavano le “comunità di base” e lui aveva fondato la comunità di San Benedetto al Porto a metà degli anni Settanta. Sul muro di fronte, verso il mare, un verso del suo amico Fabrizio De André: Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. Ha passato quarant’anni della sua vita tra tossici, prostitute, malati, miserabili. Gente che non avrebbe mai messo piede in una chiesa e anzi ne sarebbe scappata a gambe levate, non fosse stato per don Andrea. Raggiungerlo nella canonica di San Benedetto, un vecchio edificio giallo e scrostato, significava scavalcare pile di scatoloni colmi di cibo e vestiti, “martedì e venerdì c’è la distribuzione per chi bussa, la porta è aperta a tutti”. Gli altri, quelli che non arrivavano, andava a prenderli per strada». [Vecchi, Cds]
• «Amato e discusso. Incensato e dileggiato. Anche un po’ narciso don Gallo: andare in tv (il primo a lanciarlo sull’etere nazionale fu Maurizio Costanzo) certo non gli dispiaceva e per questo già quattordici anni fa Aldo Grasso lo punzecchiava dalle colonne del Corriere della Sera. Prete di strada, angelicamente anarchico, dal linguaggio colorito e indigesto ai benpensanti. Amico di Fabrizio De Andrè e Vasco Rossi, Beppe Grillo e Fernanda Pivano, Manu Chao e Gino Strada. In prima fila nelle manifestazioni no Tav e anti G8, allo stadio a tifare Genoa. Capace di infiammare la piazza al comizio di Giuliano Pisapia dicendo: “L’Italia aspetta un segno da Milano”. È stato uno degli artefici, insieme a Nichi Vendola, dell’elezione del professor Marco Doria a sindaco di Genova, alla faccia del Pd locale». [Chiarelli, Sta]