Rassegna, 23 maggio 2013
Terrorismo, a Londra decapitato un soldato
• Alle 14.20 a Woolwich, zona sud-est di Londra, due uomini di colore sono scesi da un’auto in John Wilson Street e hanno aggredito, ucciso e decapitato con coltelli e machete un ragazzo di vent’anni che passava di lì. La vittima è un soldato in abiti civili (aveva una maglietta dell’associazione Help the Heroes per i militari in Afghanistan) che stava rientrando nella caserma lì vicino. Mentre lo finivano i due gridavano «Allahu Akbar», Allah è grande. Poi è arrivata una pattuglia di poliziotti: hanno sparato ai due assassini e li hanno feriti e catturati. «Abbiamo forti indicazioni che si tratti di un attacco terroristico» ha detto David Cameron. In serata si è saputo di due altri arresti, forse in reazione all’omicidio: uno dei fermati, 43 anni, avrebbe cercato d’appiccare un incendio dopo essere entrato in una moschea con in mano un coltello in Essex. L’altro pare volesse danneggiare una moschea nel Kent. [tutti i giornali]
• Qualcuno ha riprendere la scena dell’assassinio l’ha inviata a Itv. Nel filmato si vede un giovane nero avvolto in una giacca con le mani sporche di sangue. Parla. Invasato. «Dobbiamo combatterli come loro combattono noi, occhio per occhio, dente per dente». Poi: «Chiedo scusa alla donna che è oggi stata testimone. Ma nella nostra terra, le nostre donne devono vedere le stesse cose. Voi non sarete mai al sicuro. Cacciate questo governo». Una foto ritrae il suo complice con i coltelli in mano che discute con una passante. Il corpo del soldato è trascinato in mezzo alla strada, senza pietà. «È la volontà di Dio». [Cavalera, Cds]
• Dagli attentati terroristici del luglio 2005 che hanno colpito la metropolitana e un autobus nel cuore di Londra, uccidendo 52 persone, la Gran Bretagna è in costante allerta terroristica. E ora c’è il timore per il G8 che si svolgerà in giugno. [Rizzo, Sta]
• «La dinamica ricorda la ferocia dei militanti di Al Zarkawi che decapitavano gli ostaggi filmandone l’esecuzione brutale. Il video non è solo prova dell’attacco, ma diventa anche strumento di propaganda. Un filmato visto e rivisto. Le immagini da film dell’orrore del killer con le mani insanguinate sono usate come modello da altri. Per caricarsi mentalmente o imitarlo in futuro. Considerazioni che valgono anche per il messaggio mediatico all’insegna del “voi dovete soffrire come noi”. Un concetto gridato da Bin Laden e da Al Zawahiri dai loro pulpiti virtuali sul web, poi rilanciato dai “maestri” che li hanno seguiti e bevuto dai militanti auto-indottrinatisi sulla Rete». [Olimpio, Cds]
• Secondo Molinari (Sta): «la Jihad diventa un corpo a corpo con il passante casuale, ispirandosi ad un’ideologia di odio assoluto verso i non musulmani che Osama Bin Laden ha esaltato nel manifesto del 1998 Contro gli ebrei e i crociati e i suoi eredi diffondono attraverso il web, trasformandolo in un messaggio globale. Per la prevenzione anti-terrorismo si tratta della sfida più temibile e pericolosa perché è un duello con l’ideologia del terrore allo stadio puro: ogni persona che passa per strada può essere un terrorista o può diventare una vittima. Imponenti sistemi di sorveglianza interna, eserciti tradizionali e droni hi-tech ad alta quota servono a poco se singoli jihadisti aggrediscono a caso i passanti nelle strade di Parigi, Roma o Filadelfia».