Rassegna, 23 maggio 2013
Legge elettorale, intesa anti Porcellum
• Entro la fine di luglio non ci sarà più il Porcellum ma una nuova legge elettorale, già denominata Porcellinum. Non sarà quella definitiva perché ad essa si arriverà al termine del processo costituente che ieri ha preso l’avvio con l’audizione del ministro Gaetano Quagliariello davanti alle commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato riunite in seduta congiunta. Ciò che ha deciso il vertice di maggioranza è, come rileva lo stesso Letta, «mettere in sicurezza subito la legge elettorale per rispondere alla Corte costituzionale ed evitare una pronuncia di incostituzionalità». L’intesa, quindi, è stata raggiunta su «piccoli cambiamenti», Al momento la discussione verte su due opzioni: introdurre un tetto per il bonus o abolirlo del tutto. Il Pdl vorrebbe che la soglia si attestasse sul 40% per fare scattare il premio su base nazionale, valido in entrambi i rami del Parlamento. Il sistema attuale invece prevede che al Senato il premio scatti a livello regionale. Il Pd insiste, al contrario, su più soluzioni: reintrodurre il Mattarellum, estendere a Camera e Senato il meccanismo con il quale si scelgono i sindaci, ritoccare il Porcellum. [Fuccaro, Cds]
• I renziani del Pd si sono infuriati perché temono che un semplice ritocchino al Porcellum, con la giustificazione di una possibile sentenza di incostituzionalità della Consulta, finisca per aggravare l’ingovernabilità. E quindi renda poco plausibile un ritorno alle urne. La sintesi la fa il costituzionalista Stefano Ceccanti: «Quest’intesa è un cavallo di Troia per ottenere le larghe intese. È un escamotage per blindare il governissimo». Alla riunione del Pd Roberto Giachetti ha attaccato: «Ma che riforma state facendo? Per tutta la legislatura precedente avete preso in giro la gente, c’è chi si è fatto quattro mesi di sciopero della fame e ora fate questo ritocchino che è un inganno? Ma così è evidente che il premio di maggioranza non lo prenderà nessuno e che siamo condannati a dieci anni di governissimo con Berlusconi». [Trocino, Cds]