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 2013  maggio 22 Mercoledì calendario

Oklahoma: 24 morti, 100 salvati tra le macerie

• Moore, il paese di 55 mila abitanti a sud di Oklahoma city, è l’epicentro del tornado che lunedì causato morte e devastazione. Il bilancio è di 24 morti, tra cui 9 bambini, oltre duecento feriti. Ieri però sono stati estratte vive tra le macerie quasi cento persone. In quarantamila rimangono senza luce, manca l’acqua potabile in molte zone: non si prova nemmeno a fare un calcolo dei danni economici, di migliaia di negozi restano i cristalli delle vetrine. Le linee telefoniche non funzionano. Le strade per tutta la giornata sono piene di gente che si cerca: amici, fidanzati, mariti, mogli, papà e mamme. Camminano da un posto all’altro, gridano i nomi. [tutti i giornali]  

• Barack Obama intanto ha firmato lo stato d’emergenza, la Disaster Declaration. Il campione di basket di Okalhoma Kevin Durant ha donato un milione di dollari. [Mastrolilli, Sta]  

• La Plaza Towers Elementary School è il cuore dell’epicentro: qui sono morti sette bambini travolti dal crollo della loro scuola, che, come spiegano gli esperti, «era sull’esatta traiettoria della tempesta». Racconta Vincenzi su Rep: «Alle cinque del pomeriggio sono in settanta nelle classi. Stanno preparando gli zaini, li aspetta la merenda e la partita con gli amici. Una di loro, Clara, si affaccia alla finestra vede un piccolo puntino nero, laggiù in fondo dove svaporano le case. Ci fa caso perché ha un colore strano, che lei una nuvola così non l’ha mai vista. Ma la maestra la richiama e lei non ci pensa più. Poi arriva l’allarme generale, che in questa terra abituata alle sberle della natura, di solito funziona bene, ma questa volta ha solo sedici minuti di anticipo. Impossibile far uscire gli alunni. Gli insegnanti decidono di rimanere qui, spingono i piccoli vicino al muro maestro, poi, quando il rumore inizia a farsi più intenso, da cupo brontolio a boato, urlano: “State giù, mettetevi le mani sulla testa e rannicchiatevi”. Ma il fortino non resiste molto: i muri tremano, i bambini vedono dalle finestre auto che si schiantano dopo voli di centinaia di metri. Gridano. Le maestre fanno scudo con i loro corpi, si sdraiano su di loro. Il fortino è di carta, dopo qualche minuto va in pezzi come tutto quello che c’è attorno nel raggio di tre chilometri».