Rassegna, 21 maggio 2013
Pd: no ai movimenti in Parlamento. Grillo s’infuria
• Il Pd ha presentato un disegno di legge per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione. Un testo che vorrebbe riconoscere ai partiti personalità giuridica per garantire democrazia e trasparenza, attraverso l’adozione di uno statuto. Altrimenti si resta fuori dalle elezioni e dai rimborsi. La proposta ha fatto infuriare Beppe Grillo che, da Aosta dove si trova per la campagna elettorale, ha risposto gridando «siamo un movimento e vogliamo restare un movimento». «Due del Pd, Zanda e la Finocchiaro, quella dello shopping all’Ikea con il carro attrezzi della scorta, vogliono fare una legge per mettere fuori legge il M5s: se lo fanno noi non ci presenteremo alle elezioni». Il comico se l’è presa anche con Giorgio Napolitano, secondo lui colpevole «di non dire sul fatto che vogliono escludere nove milioni di persone, non dice nulla!».[tutti i giornali]
• Pippo Civati ha detto senza mezzi termini: «È chiaro che l’hanno fatto apposta contro il Movimento 5 Stelle...». Renzi lo ha liquidato come «un modo per far vincere Grillo alle elezioni». [Bertini, Sta]
• Alcune delle proposte contenute nel ddl del Pd: le primarie obbligatorie per scegliere i candidati ad ogni carica pubblica, con l’obbligo della parità di genere (chi non si adegua perde il 25 per cento dei finanziamenti pubblici; il divieto di esercitare più di due mandati; pubblicazione su internet dei conti del partito e certificazione esterna e del Parlamento; obbligo di destinare il 5 per cento delle entrate al movimento giovanile e alla formazione politica. [Buzzanca, Rep]
• Il testo presentato al Senato da Anna Finocchiaro è identico a quello presentato il 17 febbraio del 2012. [Buzzanca, Rep]