Io Donna, sabato 26 marzo 2011, 17 maggio 2013
Tags : Gertrude Stein
Appunti su Gertrude Stein
Io Donna, sabato 26 marzo 2011
Marito La scrittrice statunitense Gertrude Stein, celebre collezionista di quadri con dimora a Parigi, «grassa, baffuta come un caporale degli alpini», diceva di se stessa: «Per mia fortuna, sono nata marito». S’innamorò a prima vista di Alice Toklas, nonostante la definisse una «bugiarda, cocciuta, ingenerosa, cattiva, villana, dotata di immaginazione melodrammatica». Celebrarono il loro matrimonio nel 1910, giurandosi fedeltà eterna. Gertrude morì 36 anni dopo: fu sepolta nel cimitero parigino di Père Lachaise. Alice morì molto più tardi, cieca e quasi novantenne: come desiderava, fu seppellita nel retro della tomba della Stein, col «nome appena cesellato sulla lastra di granito, per non fare ombra a quello del marito, Gertrude».
Ritratto Dopo novanta sedute di posa per ritrarre Gertrude Stein, Picasso abbandonò il pennello: «Non vi vedo più quando vi guardo». Aveva appena dipinto il viso, ma lo cancellò. Ripreso in mano il ritratto dopo qualche tempo, lo terminò in sua assenza. Quando gli rimproveravano che non era per niente somigliante, rispondeva: «Non importa: è lei che finirà per assomigliargli».
Ippopotamo «Alice si copriva la fronte perché aveva un corno fra le sopracciglia, un’enorme ciste sebacea che la faceva somigliare a un unicorno, in modo che le due formavano la coppia perfetta, l’ippopotamo e il rinoceronte» (Pablo Picasso).
Rosa La casa parigina di Gertrude, decorata su muri, tappeti e piatti, di un solo motto, infinito: «una rosa è una rosa, è una rosa».
Opera Il giorno dell’esame di filosofia, Gertrude Stein scrisse sul foglio: «Ieri sono stata all’opera e davvero oggi non mi sento di scrivere di filosofia». Il professore, William James, accettò il compito e le diede il massimo dei voti.
Geni A chi le diceva, un giorno, di aver accertato che i tre geni della nostra epoca sono Gide, Picasso e Gertrude Stein, rispose, sinceramente stupita: «Giustissimo, ma perché volete metterci anche Gide?».
Uomini La scrittrice omosessuale Gertrude Stein, a proposito degli uomini: «È buffo, le due cose di cui quasi tutti gli uomini sono più orgogliosi sono la cosa che chiunque sa fare e facendola la fa allo stesso modo, cioè essere ubriaco e fare figli».
Labbra Dono della scrittrice all’amante Alice Toklas: un grande anello con rosette di brillanti, spesso e sporgente, per impedire agli uomini che le facevano il baciamano di sfiorarle la pelle con le labbra.
Bistecca La risata di Gertrude «come una bistecca» (Mabel).
Domanda «Mi chiese nel pomeriggio: qual è la risposta? Io rimasi in silenzio. In questo caso, disse lei, qual è la domanda?» (Alice Toklas, ricordando gli ultimi minuti di vita di Gertrude, poco prima di entrare in sala operatoria per asportare un tumore allo stomaco).
Ortiche «Qualunque vita si guardi sembra infelice ma qualunque vita vissuta è lieta, e qualunque cosa accada continua ad esserlo. Malgrado il dolore. Finché si stringono in mano le ortiche non si sentono le punture. Il dolore inizia quando si allenta la presa».
Marito La scrittrice statunitense Gertrude Stein, celebre collezionista di quadri con dimora a Parigi, «grassa, baffuta come un caporale degli alpini», diceva di se stessa: «Per mia fortuna, sono nata marito». S’innamorò a prima vista di Alice Toklas, nonostante la definisse una «bugiarda, cocciuta, ingenerosa, cattiva, villana, dotata di immaginazione melodrammatica». Celebrarono il loro matrimonio nel 1910, giurandosi fedeltà eterna. Gertrude morì 36 anni dopo: fu sepolta nel cimitero parigino di Père Lachaise. Alice morì molto più tardi, cieca e quasi novantenne: come desiderava, fu seppellita nel retro della tomba della Stein, col «nome appena cesellato sulla lastra di granito, per non fare ombra a quello del marito, Gertrude».
Ritratto Dopo novanta sedute di posa per ritrarre Gertrude Stein, Picasso abbandonò il pennello: «Non vi vedo più quando vi guardo». Aveva appena dipinto il viso, ma lo cancellò. Ripreso in mano il ritratto dopo qualche tempo, lo terminò in sua assenza. Quando gli rimproveravano che non era per niente somigliante, rispondeva: «Non importa: è lei che finirà per assomigliargli».
Ippopotamo «Alice si copriva la fronte perché aveva un corno fra le sopracciglia, un’enorme ciste sebacea che la faceva somigliare a un unicorno, in modo che le due formavano la coppia perfetta, l’ippopotamo e il rinoceronte» (Pablo Picasso).
Rosa La casa parigina di Gertrude, decorata su muri, tappeti e piatti, di un solo motto, infinito: «una rosa è una rosa, è una rosa».
Opera Il giorno dell’esame di filosofia, Gertrude Stein scrisse sul foglio: «Ieri sono stata all’opera e davvero oggi non mi sento di scrivere di filosofia». Il professore, William James, accettò il compito e le diede il massimo dei voti.
Geni A chi le diceva, un giorno, di aver accertato che i tre geni della nostra epoca sono Gide, Picasso e Gertrude Stein, rispose, sinceramente stupita: «Giustissimo, ma perché volete metterci anche Gide?».
Uomini La scrittrice omosessuale Gertrude Stein, a proposito degli uomini: «È buffo, le due cose di cui quasi tutti gli uomini sono più orgogliosi sono la cosa che chiunque sa fare e facendola la fa allo stesso modo, cioè essere ubriaco e fare figli».
Labbra Dono della scrittrice all’amante Alice Toklas: un grande anello con rosette di brillanti, spesso e sporgente, per impedire agli uomini che le facevano il baciamano di sfiorarle la pelle con le labbra.
Bistecca La risata di Gertrude «come una bistecca» (Mabel).
Domanda «Mi chiese nel pomeriggio: qual è la risposta? Io rimasi in silenzio. In questo caso, disse lei, qual è la domanda?» (Alice Toklas, ricordando gli ultimi minuti di vita di Gertrude, poco prima di entrare in sala operatoria per asportare un tumore allo stomaco).
Ortiche «Qualunque vita si guardi sembra infelice ma qualunque vita vissuta è lieta, e qualunque cosa accada continua ad esserlo. Malgrado il dolore. Finché si stringono in mano le ortiche non si sentono le punture. Il dolore inizia quando si allenta la presa».
Lucrezia Dell’Arti