Rassegna, 15 maggio 2013
Agente della Cia fermato a Mosca
• Un agente della Cia si è fatto beccare l’altra notte in un parco di Mosca mentre cercava di reclutare un collega dell’Fsb, l’erede del Kgb sovietico, promettendogli salario di un milione di dollari all’anno. L’uomo si chiama Ryan Christopher Fogle, una trentina d’anni, registrato in Russia come terzo consigliere dell’ambasciata Usa. È probabilmente caduto in una trappola dei suoi rivali dei servizi russi che da tempo seguivano le sue mosse. Il volto della spia americana è stato subito mostrato in tutti i notiziari televisivi. I russi hanno potuto vedere l’agente straniero filmato in uno stanzino per gli interrogatori. Abbigliamento turistico, camicia a quadri azzurra e zainetto, l’aria preoccupata e nervosa di chi sa di essere stato incastrato. Mostrate le foto della cattura con gli agenti che lo immobilizzano brutalmente schiacciandogli il volto sul marciapiede, i suoi tesserini e permessi diplomatici e quello che è stato definito un «classico kit da spia»: due parrucche, centomila dollari in contanti che dovevano servire come acconto per il potenziale traditore, un orologio o una bussola, un telefonino, una mappa di Mosca, un coltellino svizzero e una lettera. [Lombardozzi, Rep]
• È la prima volta dai tempi della Guerra Fredda che un agente della Cia viene arrestato e mostrato alle telecamere. Godendo di immunità diplomatica, Fogle è poi rientrato all’ambasciata, dove è stato raggiunto da un ordine di espulsione. Il capo della missione diplomatica Usa, Michael McFaul, è stato convocato al ministero degli Esteri, ma non ha rilasciato dichiarazioni. No comment anche dalla Casa Bianca. [Zafesova, Sta]