Io Donna, sabato 5 marzo 2011, 16 maggio 2013
Tags : Palma Bucarelli
Appunti su Palma Bucarelli
Io Donna, sabato 5 marzo 2011
Seduta «Non ho mai conosciuto una che come Palma Bucarelli ti guardasse dall’alto in basso anche quando era seduta» (Anna Proclemer).
Garbo «Dicono che somigli a Greta Garbo, invece è lei che somiglia a me».
Pomo «La sua cosa più bella? Il pomo d’Adamo» (Pablo Picasso)
Peggy «Palma Bucarelli era una donna molto bella. Aveva il naso aquilino, capelli castani e ondulati, occhi color malva dalle ciglia lunghe e superbe, e una carnagione immacolata. Era piccola e magra, si vestiva con grande eleganza, e aveva conosciuto molti fascisti, guadagnandosi così la sua meravigliosa posizione» (Peggy Guggenheim nella sua autobiografia, subito querelata dalla Bucarelli).
Nemici «Ho sempre saputo che i miei nemici hanno torto. Ma ben vengano anche loro, fanno pubblicità».
Comunisti L’onorevole Bernardi, che nel 1971 l’attaccò per aver esposto, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Merda d’artista di Piero Manzoni: «anche se inscatolata a tutela dell’igiene pubblica è frutto obbligato di una normale digestione, quali garanzie ha il pubblico circa la sua autenticità?».
Scatolette «Nessuno capì che le scatolette, al di là dell’etichetta, non contenevano nulla, che era una provocazione di Manzoni».
Gatta Palma Bucarelli, «bella come una gatta siamese» (Giuseppe Ungaretti).
Uomo La Bucarelli amava viver da sola: «anche se fosse possibile che io fossi innamorata e avessi un uomo adoratissimo, non vorrei che abitasse con me».
Amori Tra i suoi amori: Paolo Monelli, giornalista e scrittore, che intrecciò con lei un legame interminabile, durato fino alla morte di lui e sfociato agli inizi degli anni Sessanta in un matrimonio tardivo; Ugo Ojetti, che «mi regalò un bellissimo topazio. Ne aveva una coppia. Mi avrebbe dato l’altro se io gli avessi concesso la mia attenzione. Ma gli è rimasto in tasca»; Cesare Frugoni, medico, «è meglio di un altro, visto che ogni tanto bisogna pur fare anche quelle cose», se non altro «per non rimpiangere questo tempo di giovinezza»; Vittorio Gorresio, giornalista pure lui, che per lei soffrì inconsolabilmente; Giulio Carlo Argan, che condivise con lei sventure, passioni e segreti.
Cavallo Quella volta che cadde da cavallo. Si alzò, si rassettò, andò al maneggio, si guardò nello specchio per vedere se il volto era deturpato, e solo quando ebbe constatato che non c’erano che poche e lievi scalfitture, si decise a svenire.
Viaggi La Bucarelli, quando aveva poco più di trent’anni, mentre cadevano le bombe sulla Roma occupata, trasferì di notte, a volte con mezzi propri e di fortuna, in maniera clandestina, 672 dipinti e 63 scultura in 34 viaggi.
Calci «Avrebbe veramente desiderato essere qualcun altro»? «Sì. Quando qualcuno mi domanda (e succede spesso) se credo davvero nell’arte astratta, vorrei essere qualcun altro per poterlo prendere a calci; cosa che io non posso fare» (ad Augusto Minucci).
Poco «Sono stata molto amata, ma ho amato molto poco».
Seduta «Non ho mai conosciuto una che come Palma Bucarelli ti guardasse dall’alto in basso anche quando era seduta» (Anna Proclemer).
Garbo «Dicono che somigli a Greta Garbo, invece è lei che somiglia a me».
Pomo «La sua cosa più bella? Il pomo d’Adamo» (Pablo Picasso)
Peggy «Palma Bucarelli era una donna molto bella. Aveva il naso aquilino, capelli castani e ondulati, occhi color malva dalle ciglia lunghe e superbe, e una carnagione immacolata. Era piccola e magra, si vestiva con grande eleganza, e aveva conosciuto molti fascisti, guadagnandosi così la sua meravigliosa posizione» (Peggy Guggenheim nella sua autobiografia, subito querelata dalla Bucarelli).
Nemici «Ho sempre saputo che i miei nemici hanno torto. Ma ben vengano anche loro, fanno pubblicità».
Comunisti L’onorevole Bernardi, che nel 1971 l’attaccò per aver esposto, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, la Merda d’artista di Piero Manzoni: «anche se inscatolata a tutela dell’igiene pubblica è frutto obbligato di una normale digestione, quali garanzie ha il pubblico circa la sua autenticità?».
Scatolette «Nessuno capì che le scatolette, al di là dell’etichetta, non contenevano nulla, che era una provocazione di Manzoni».
Gatta Palma Bucarelli, «bella come una gatta siamese» (Giuseppe Ungaretti).
Uomo La Bucarelli amava viver da sola: «anche se fosse possibile che io fossi innamorata e avessi un uomo adoratissimo, non vorrei che abitasse con me».
Amori Tra i suoi amori: Paolo Monelli, giornalista e scrittore, che intrecciò con lei un legame interminabile, durato fino alla morte di lui e sfociato agli inizi degli anni Sessanta in un matrimonio tardivo; Ugo Ojetti, che «mi regalò un bellissimo topazio. Ne aveva una coppia. Mi avrebbe dato l’altro se io gli avessi concesso la mia attenzione. Ma gli è rimasto in tasca»; Cesare Frugoni, medico, «è meglio di un altro, visto che ogni tanto bisogna pur fare anche quelle cose», se non altro «per non rimpiangere questo tempo di giovinezza»; Vittorio Gorresio, giornalista pure lui, che per lei soffrì inconsolabilmente; Giulio Carlo Argan, che condivise con lei sventure, passioni e segreti.
Cavallo Quella volta che cadde da cavallo. Si alzò, si rassettò, andò al maneggio, si guardò nello specchio per vedere se il volto era deturpato, e solo quando ebbe constatato che non c’erano che poche e lievi scalfitture, si decise a svenire.
Viaggi La Bucarelli, quando aveva poco più di trent’anni, mentre cadevano le bombe sulla Roma occupata, trasferì di notte, a volte con mezzi propri e di fortuna, in maniera clandestina, 672 dipinti e 63 scultura in 34 viaggi.
Calci «Avrebbe veramente desiderato essere qualcun altro»? «Sì. Quando qualcuno mi domanda (e succede spesso) se credo davvero nell’arte astratta, vorrei essere qualcun altro per poterlo prendere a calci; cosa che io non posso fare» (ad Augusto Minucci).
Poco «Sono stata molto amata, ma ho amato molto poco».
Lucrezia Dell’Arti