Io Donna, sabato 22 gennaio 2011, 13 maggio 2013
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Appunti su Biki
Io Donna, sabato 22 gennaio 2011
Biki Elvira Leonardi sposata Bouyeure, ovvero Biki, sarta. Inizi in società con Gina Cicogna, nel laboratorio di via Sant’Andrea, a cucire mutande e camicie da notte. Dopo la guerra, in proprio, a vestire le grandi dive come la Callas.
Domina Domina, il nome della prima linea di lingerie di Biki, le era stato suggerito da D’Annunzio.
Ode «Biki, le pieghe, gli intervalli, il tessuto pieno e il merletto aereo, le cuciture, gli orli sono elementi del ritmo esatto e dell’incognito indistinto e perciò della poesia» (Ode di D’Annunzio per ripagare l’amica sarta, a cui il Vate aveva comprato, senza saldarla, l’intera collezione di lingerie gentile omaggio alla pianista Luisa Baccara).
Nonna La nonna, Elvira Bonturi, vedova Geminiani, due figli di primo letto: Renato e Fosca. Seconde nozze con Giacomo Puccini, il grande compositore.
Madre La madre, Fosca Geminiani, vedova Leonardi, una figlia di primo letto: Elvira. Seconde nozze con Mario Crespi, proprietario assieme ai due fratelli minori del Corriere della Sera.
Tato «Nonno tato!» (Biki a Puccini).
Modosa «La mia modosa Bicchi» (Puccini a Biki).
Turandot «Ho voglia di silenzio, Turandot muore» (Puccini a Biki poco prima di morire).
Pia La sfilata di Biki a Villa d’Este del 1948, durante la quale la contessa Pia Bellentani uccide davanti a tutti i presenti il suo amante, Carlo Sacchi, con un colpo di pistola sparato a bruciapelo. Biki sviene. Il marito, Robert Bouyeure, raggiunge la Bellentani e la schiaffeggia: «Via, signora, non faccia così, è chiaro che si è trattato solo di un incidente...».
Beautiful Fan di Beautiful. Aveva dato ordine ai camerieri di non disturbarla per nessun motivo quando guardava la soap.
Brutte «Non esistono donne brutte, esistono soltanto donne che si trascurano» (Biki).
Azzardo «Fra le mie clienti è sempre stata la più intelligente, capiva tutto al volo e raramente si tirava indietro da un azzardo» (Benito Marino, il suo commercialista).
Callas «Era disastrosa, una mastodontica “sciuretta” che amava il coordinato, le scarpe uguali alla borsettina, meglio se di vernice sberluccicante. Venne in sartoria, da me e da mio genero Alain Reynaud che era stato assistente di Jacques Fath. Si era messa a dieta, era appena sotto il quintale, ma già si muoveva come una magra, aveva l’allure della magra. Perché non sbagliasse, Alain aveva numerato tutto il suo guardaroba, vestiti, scarpe, accessori, e le aveva scritto ogni accostamento: l’abito da sera 8, con le scarpe 14 e lo scialle 6» (Biki sulla trasformazione di Maria Callas).
Upim Le signore che, negli anni Cinquanta «si vestivano all’Upim e raccontavano che vestivano da me, oggi si vestono davvero da Biki ma per non farsi notare dicono che vanno alla Upim» (Biki).
Vecchiaia «Veda lei se scrivere tutti quelli che ho. Lo so, passata una certa età, gli anni possono inorgoglire. Ma, è comunque vecchiaia» (Biki in un’intervista a Guido Vergani).
Morte Quando è morta, a 93 anni, nella sua casa di Milano, in via Sant’Andrea, vivevano con lei: Francesca, Paola, Jack e John, e le gemelle adolescenti Jacqueline e Aline, la tata Emilia, la segretaria Piera, Valentina Cortese e Resy Bonaccossa.
Biki Elvira Leonardi sposata Bouyeure, ovvero Biki, sarta. Inizi in società con Gina Cicogna, nel laboratorio di via Sant’Andrea, a cucire mutande e camicie da notte. Dopo la guerra, in proprio, a vestire le grandi dive come la Callas.
Domina Domina, il nome della prima linea di lingerie di Biki, le era stato suggerito da D’Annunzio.
Ode «Biki, le pieghe, gli intervalli, il tessuto pieno e il merletto aereo, le cuciture, gli orli sono elementi del ritmo esatto e dell’incognito indistinto e perciò della poesia» (Ode di D’Annunzio per ripagare l’amica sarta, a cui il Vate aveva comprato, senza saldarla, l’intera collezione di lingerie gentile omaggio alla pianista Luisa Baccara).
Nonna La nonna, Elvira Bonturi, vedova Geminiani, due figli di primo letto: Renato e Fosca. Seconde nozze con Giacomo Puccini, il grande compositore.
Madre La madre, Fosca Geminiani, vedova Leonardi, una figlia di primo letto: Elvira. Seconde nozze con Mario Crespi, proprietario assieme ai due fratelli minori del Corriere della Sera.
Tato «Nonno tato!» (Biki a Puccini).
Modosa «La mia modosa Bicchi» (Puccini a Biki).
Turandot «Ho voglia di silenzio, Turandot muore» (Puccini a Biki poco prima di morire).
Pia La sfilata di Biki a Villa d’Este del 1948, durante la quale la contessa Pia Bellentani uccide davanti a tutti i presenti il suo amante, Carlo Sacchi, con un colpo di pistola sparato a bruciapelo. Biki sviene. Il marito, Robert Bouyeure, raggiunge la Bellentani e la schiaffeggia: «Via, signora, non faccia così, è chiaro che si è trattato solo di un incidente...».
Beautiful Fan di Beautiful. Aveva dato ordine ai camerieri di non disturbarla per nessun motivo quando guardava la soap.
Brutte «Non esistono donne brutte, esistono soltanto donne che si trascurano» (Biki).
Azzardo «Fra le mie clienti è sempre stata la più intelligente, capiva tutto al volo e raramente si tirava indietro da un azzardo» (Benito Marino, il suo commercialista).
Callas «Era disastrosa, una mastodontica “sciuretta” che amava il coordinato, le scarpe uguali alla borsettina, meglio se di vernice sberluccicante. Venne in sartoria, da me e da mio genero Alain Reynaud che era stato assistente di Jacques Fath. Si era messa a dieta, era appena sotto il quintale, ma già si muoveva come una magra, aveva l’allure della magra. Perché non sbagliasse, Alain aveva numerato tutto il suo guardaroba, vestiti, scarpe, accessori, e le aveva scritto ogni accostamento: l’abito da sera 8, con le scarpe 14 e lo scialle 6» (Biki sulla trasformazione di Maria Callas).
Upim Le signore che, negli anni Cinquanta «si vestivano all’Upim e raccontavano che vestivano da me, oggi si vestono davvero da Biki ma per non farsi notare dicono che vanno alla Upim» (Biki).
Vecchiaia «Veda lei se scrivere tutti quelli che ho. Lo so, passata una certa età, gli anni possono inorgoglire. Ma, è comunque vecchiaia» (Biki in un’intervista a Guido Vergani).
Morte Quando è morta, a 93 anni, nella sua casa di Milano, in via Sant’Andrea, vivevano con lei: Francesca, Paola, Jack e John, e le gemelle adolescenti Jacqueline e Aline, la tata Emilia, la segretaria Piera, Valentina Cortese e Resy Bonaccossa.
Lucrezia Dell’Arti