Rassegna, 8 maggio 2013
Scontro M5s-Sel sulle commissioni parlamentari
• Sulle vice-presidenze delle commissioni si è consumata la rottura tra M5s e Sel, gli unici due partiti all’opposizione (oltre alla Lega, che per ora è rimasta neutrale). I grillini si sono presi tutte i posti disponibili senza concordare nulla con il partito di Vendola, annunciando però di voler rinunciare al bonus di 1.500 euro mensili. Racconta com’è andata Malaguti sulla Sta: «Crimi e Lombardi, portavoce Cinque Stelle, da un lato, Fava e Migliore, uomini Sel dall’altro. Va tutto bene, apparentemente, finché il discorso scivola dalle vice presidenze – prestigiose, ma di facciata – al vero nodo da sciogliere. Chi si prende la guida del Copasir? Sel cala l’asso. Ma lo fa nel modo sbagliato. “Fava è perfetto. Non ci sono discussioni. Ha esperienza, qualità e capacità. È inevitabile votare lui”. Boom. Migliore è convinto di schierare il suo Rodotà, ma, a sorpresa, i Cinque Stelle reagiscono esattamente come il Pd ha fatto con loro. “Non accettiamo imposizioni”. Da lì in avanti è un crescendo di fango. Sul Copasir (e sulla Vigilanza Rai) ognuno farà la sua corsa. Il tavolo si scioglie. Male. Il M5s annuncia che il giorno successivo (ieri) cercherà di prendere tutte le vice presidenze e i segretari possibili. Ha i numeri per farlo. E lo fa. Sei poltrone da vicari. Filotto sui segretari».