Rassegna, 7 maggio 2013
Le battute di Andreotti
• «Andreotti sarà ricordato come quello della battuta sul “potere che logora chi non ce l’ha”: un monumento lessicale a un potere senza alternativa, cresciuto negli ultimi anni della Dc; e pagato a caro prezzo quando quella stagione si è chiusa. Peccato che pochi ne ricordino un’altra, di molti anni prima. Chiesero all’allora ministro di qualcosa che avrebbe fatto se avesse avuto il potere assoluto. Andreotti ci pensò un secondo. Poi rispose: “Sicuramente qualche sciocchezza”». [Franco, Cds]
• «Una volta, durante un viaggio in Egitto, mi feci fotografare in una gara di gibbosità con le dune e un dromedario. Vinse il dromedario». [Stella, Cds]
• «Credo di non aver mai baciato i figli, nella mia vita. E raramente mia moglie. Certo, nei confronti di Totò Riina è stato diverso: per lui l’attrazione è stata più forte di tutto». [Stella, Cds]
• «Sono Andreotti, non lo nego. Ma non sono andreottiano». [Stella, Cds]
• «A parte le guerre puniche, mi viene attribuito di tutto». [Merlo, Rep]
• «L’unica cosa di cui non sono stato mai sospettato è la complicità con Bruto nell’uccisione di Cesare». [Stella, Cds]
• Alla deputata comunista che a Montecitorio gli urlò «presidente, qui fuori stanno picchiando i parlamentari!», rispose: «Mi pare una buona ragione per restare dentro». I diritti delle coppie non sposate? «Quando sento parlare di coppie mi vengono in mente i piccioni». Moro? «Se fosse successo a me, oggi a piangere sarebbe Livia», sua moglie. [Cazzullo, Cds]
• «Vuol sapere cosa vorrei fosse scritto sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto. Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno chiede: scusate, ma se son tutti buoni dov’è il cimitero dei cattivi?». [Stella, Cds]