Rassegna, 7 maggio 2013
Andreotti, il ricordo di Cirino Pomicino
• «Lo conobbi nel ’74, ero un trentenne assessore al Comune di Napoli e lui il ministro del Bilancio. Con un altro giovane democristiano, Pino Amato, poi massacrato dalle bierre, avevamo deciso di entrare nella sua corrente. Gli detti subito del “lei”, e sempre, fino all’ultimo, ho continuato a dargli del “lei”. Ma con un privilegio: ho sempre avuto la possibilità di dirgli se, magari, pensavo stesse facendo una sciocchezza. Una volta, alla vigilia di un congresso, mi guardò serio: “Scusa, Paolo: stai per caso insinuando che sono uno stronzo?”. Era rarissimo sentirgli dire parolacce, la interpretai come una dimostrazione di grande complicità». [Roncone, Cds]