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 2013  maggio 07 Martedì calendario

Le reazioni alla morte di Giulio Andreotti

• «Sulla lunga esperienza di vita del Senatore Giulio Andreotti e sull’opera da lui prestata in molteplici forme nel più vasto ambito dell’attività politica, parlamentare e di governo, potranno esprimersi valutazioni approfondite e compiute solo in sede di giudizio storico» (Giorgio Napolitano); «Con lui se ne va un attore di primissimo piano di oltre sessant’anni di vita pubblica nazionale» (Enrico Letta); «Un valido servitore delle istituzioni, uomo di fede e figlio devoto della Chiesa» (Tarcisio Bertone); «Non si può negare che abbia mantenuto aperto il dialogo anche con forze politiche lontane dal suo pensiero e che abbia contribuito a consolidare il ruolo e la presenza internazionale del nostro Paese» (Massimo D’Alema); «Contro la sua persona, la sinistra ha sperimentato una forma di lotta indegna di un Paese civile, basata sulla demonizzazione dell’avversario e sulla persecuzione giudiziaria» (Silvio Berlusconi); «È morto Andreotti, il condannato prescritto per mafia» (la deputata del M5s Giulia Sarti su Twitter); «Andreotti: il più grande criminale di questo Paese, perché l’ha sempre fatta franca, o il più grande perseguitato» (Roberto Saviano su Twitter, citando Indro Montanelli).  

• Bagarre in aula al Senato durante il minuto di silenzio per Andreotti, con i senatori del M5S che per contestare alcune regole procedurali hanno rotto il silenzio.