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 2013  maggio 06 Lunedì calendario

Clandestini e ius soli, Pdl contro Kyenge

• Il primo ministro nero della storia italiana ha poi dichiarato che il reato di immigrazione clandestina va abolito: «Su questo lavorerò con il ministro dell’Interno Alfano». Le sue parole hanno provocato reazioni indignate del Pdl, che attraverso Renato Schifani ha chiesto al premier Letta di invitare i suoi ministri a una «maggiore cautela» evitando «i proclami solitari». In serata il presidente del Consiglio ha risposto spiegando che sulle questioni extra-fiducia — tra cui lo “ius soli”, appunto — sarà difficile trovare accordi. «Non prometto miracoli a nessuno, sono consapevole delle difficoltà», ha detto Letta intervistato a Che tempo che fa: «Il tema della cittadinanza mi sta a cuore, ma so che per le materie fuori dal discorso che ha avuto la fiducia servono discussioni e non è scontato che ci siano intese». [Zunino, Rep]  

• La legge italiana sulla cittadinanza del 1992 è basata sullo ius sanguinis Se passasse il principio dello ius soli la cittadinanza italiana spetterebbe a 80 mila bambini stranieri nato nel nostro Paese solo nell’ultimo anno. A fare i conti è la fondazione Leone Moressa. Polchi (Rep): «Nelle culle italiane, nell’ultimo anno sono nati 79.261 bambini con genitori stranieri: dal 2002 la loro incidenza sul totale dei nati è passata dal 6,2% al 14,5%. Questo vuol dire che se già valesse lo ius soli, il 14,5% dei nuovi cittadini italiani sarebbe figlia di immigrati. Oggi i bimbi stranieri, considerando anche coloro che sono nati all’estero, sono quasi un milione (il 10% dei minori, 7 punti in più del 2002). Ma se consideriamo solo le seconde generazioni, vale a dire coloro che sono nati in Italia, ci fermiamo a quota 730mila: un esercito di giovani italiani, se da sempre nel nostro Paese si applicasse lo ius soli».