Rassegna, 30 aprile 2013
La figlia del carabiniere: starò vicino a mio padre
• Martina Giangrande, 23 anni, la figlia del brigadiere ferito in modo grave nella sparatoria di domenica mattina davanti a palazzo Chigi, si è presentato davanti ai giornalisti: «Ho lavorato fino a domenica. Ma mi sono licenziata per seguire papà. Mi è sembrato doveroso. L’avevo già fatto tre mesi fa, quando mia mamma stava male. Lo rifaccio per mio padre, come è giusto che sia». La ragazza faceva la commessa in un negozio che vende articoli per party e organizza feste per bambini a Prato. Stando all’ultimo bollettino medico, Giuseppe Giangrande rischia di rimanere paralizzato dal collo in giù. Il carabiniere «ha respirato autonomamente per un breve periodo», ma come si legge sul referto del policlinico Umberto I, «sono presenti segni di danno midollare ai quattro arti». [D’Albergo, Rep]
• Alla domanda “pensa al perdono per chi ha sparato contro suo padre?”, Martina Giangrande ha risposto: «Il perdono a Preiti? Chi ha perso sono stata io. Quindi non so, non penso, non credo potrò perdonare.. Ora non mi interessa. Penso a mio padre. Sono fiera e orgogliosa di lui, che ha dedicato tutta la sua vita al rispetto delle istituzioni e che con orgoglio stava vigilando». [D’Albergo, Rep]
• Il grillino Cristian Iannuzzi, l’unico deputato in tutta l’aula di Montecitorio che non si è alzato in piedi per applaudire quando Letta ha ricordato il brigadiere Giuseppe Giangrande, ferito domenica davanti Palazzo Chigi. [Malaguti, Sta]