Rassegna, 30 aprile 2013
Letta: «18 mesi per le riforme»
• «Il premier mette insieme se stesso, le Camere, il governo e li dipinge come un Davide che affronta Golia. Ossia la crisi e soprattutto la contrapposizione degli ultimi dieci anni. “Spogliamoci della spada e dell’armatura. Di Davide ci servono il coraggio e la fiducia”. Perciò il governo di servizio, in un passaggio della replica, diventa anche “un tentativo di riconciliazione tra l’esecutivo e il Parlamento, dopo un decennio diciamo di fatica”. Ma qualche condizione c’è. Letta attende risultati certi entro 18 mesi dalla Convenzione per le riforme istituzionali. “Altrimenti ne trarrò le consegue”, dice. Cioè si dimetterà. E lo ripete nella seconda parte dell’intervento, rifiutando etichette andreottiane. “Non ho intenzione di sopravvivere o vivacchiare. Questa vicenda ha un senso se ci porta fuori dall’agonia della Seconda repubblica”». [De Marchis, Rep]
• I punti programmatici del governo Letta: dalle misure sul lavoro agli esodati, dall’Imu sulla prima casa che viene sospesa, all’Iva da tenere ferma, alle promesse sul reddito di cittadinanza, a una ennesima riforma delle pensioni, alle riforme costituzionali.