Rassegna, 24 aprile 2013
Cina, la moglie del Nobel Xiaobo: «Non sono libera»
• Per la prima volta da due anni mezzo, ovvero da quando suo marito ha vinto il Premio Nobel per la Pace, Liu Xia, moglie di Liu Xiaobo, è stata autorizzata a uscire di casa dagli energumeni che vigilano davanti alla sua porta, costringendola ad arresti domiciliari mai dichiarati, per recarsi altrove che non alle visite mensili al marito. Ma la libera uscita di Liu Xia è stata garantita affinché potesse partecipare al processo di Liu Hui, suo fratello minore, accusato di «frode» in un caso di transazione immobiliare che risale a circa due anni fa, già risolto in modo amichevole. Da dentro la macchina Liu Xia è riuscita a scambiare poche parole con i cronisti che l’attendevano all’uscita dal tribunale, ai quali ha urlato dal finestrino: «Certo che il processo di mio fratello minore è in relazione al premio Nobel di mio marito! Mio fratello maggiore è riuscito a negoziare che io fossi presente. Ma non sono libera: non credete a chi vi dice che sono libera. Nessuno di noi è libero». E, prima di essere condotta via, ha aggiunto: «Vorrei anch’io essere processata, dato che hanno deciso che è un crimine essere la moglie di Liu Xiaobo!». [Sala, Sta]