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 2013  aprile 24 Mercoledì calendario

Morto Maccanico, il politico delle grandi intese

• È morto all’età di 88 anni, dopo una lunga malattia, Antonio Maccanico, più volte ministro e fautore delle larghe intese. Ricorda Masci sulla Sta: «Nel ’47 entrò alla Camera e lì fece la sua carriera al punto che nel 1976 ne divenne segretario generale, un ruolo chiave in cui fu molto apprezzato dall’allora presidente di Montecitorio, Sandro Pertini che – salito al Quirinale nel 1978 – se lo portò dietro come segretario generale della Presidenza. Nel 1987 – c’era già Francesco Cossiga – lasciò il Quirinale per Mediobanca, subentrando al deus ac dominus di quell’istituzione: Enrico Cuccia. Nei palazzi romani tornò come ministro degli affari regionali nei governi De Mita e Andreotti sesto. Nel ’92 tornò in parlamento, ma questa volta come senatore e l’anno successivo divenne sottosegretario alla presidenza con Carlo Azeglio Ciampi premier. Un incarico esplorativo per formare un governo che oggi chiameremmo di «larghe intese» lo ebbe da Oscar Luigi Scalfaro nel ’96, ma non sortì esiti. Però Romano Prodi, che invece il governo lo fece, e che lo aveva deputato della sua coalizione, lo volle ministro delle Telecomunicazioni. Fu di nuovo ministro con D’Alema, quindi parlamentare fino al 2008».

• «Se non se ne fosse andato proprio ieri – e se non avesse avuto 87 anni – Antonio Maccanico sarebbe stato forse il candidato perfetto, per guidare il governo che Napolitano ha disegnato a Montecitorio. Uno che era stato scelto come ministro prima da De Mita e poi da Andreotti, ma anche da Prodi e da D’Alema. Uno che era stato segretario generale del Quirinale con Pertini ma anche con Cossiga. Uno che giocava a tennis con Luciana Castellina ma costituiva anche comitati per la musica classica con Fedele Confalonieri. Uno che a trent’anni aveva la tessera del Pci ma a cinquanta godeva anche della fiducia di Almirante. Uno così, ecco, sarebbe stato probabilmente l’uomo giusto, il premier ideale, per un governo delle larghe intese». [Messina, Rep]

• La legge Maccanico del 1997 è quella a cui il suo nome resterà più fortemente legato, perché fu la prima a toccare la delicata materia dell’assegnazione delle frequenze televisive. Antonio Maccanico era ministro delle Telecomunicazioni nel governo Prodi e il suo intervento già allora toccava una materia di fuoco, essendo già sceso in campo Berlusconi. Successivamente quella legge istitutiva, tra l’altro, dell’autorità garante delle telecomunicazioni, fu molto rimaneggiata, al punto che lo stesso Maccanico non ci si riconosceva più.