Rassegna, 23 aprile 2013
Il senatore Mastrangeli espulso dal M5s
• Dopo la cerimonia d’insediamento di Napolitano, quelli del M5s si sono riuniti per processare in streaming il loro senatore Marino Mastrangeli, accusato di essere andato troppo in tv (da Barbara D’Urso e all’Aria che tira su La7 tra le altre trasmissioni). La richiesta passa con 62 sì, 25 no e 3 astenuti. C’erano alcuni assenti.
• «Poliziotto congedato per motivi di salute, eletto a Frosinone, il senatore ha passato i giorni dell’elezione del capo dello Stato a cercare di farsi intervistare. Da agenzie, televisioni, radio. Per dire tutto il suo sdegno contro Vito Crimi, che gli ha rubato un’apparizione a Porta a Porta (“Avevo registrato un’intervista bellissima, lui invece si è anche seduto sulla poltroncina di Vespa. Proporrò di espellerlo”). Per ripetere che nel regolamento non c’è scritto da nessuna parte che non si possono fare interviste a titolo personale (“L’ho fatto scrivere perfino nei sottopancia, che parlo per me”). Per ricordare che bisogna solo «evitare», di andare ai talk show (”Non ho mai accettato contraddittori”). Queste cose le ripete anche al “processo”. Vestito scuro, cravatta gialla, è seduto al tavolo del moderatore accanto alla senatrice Elisa Bulgarelli, un’emiliana bionda e bonaria che deve riprenderlo più volte. Perché parla, si digli batte, risponde, attacca. Marino è solo contro tutti: “Sono come Bruce Lee, ne atterro cinquanta alla volta, ma essere processato per il gravissimo delitto di intervista giornalistica mi sembra una farsa”». [Cuzzocrea, Rep]