20 novembre 1945
La strage di Villarbasse
• Tra le 20 e le 20.30, quattro banditi siciliani Francesco La Barbera, Giovanni Puleo, Giovanni D’Ignoti e Pietro Lala (che si fa però chiamare Francesco Saporito), mascherati con dei tovaglioli e armati con due pistole, irrompono nella Cascina Simonetto, nella campagna torinese, dove il proprietario, l’avvocato Massimo Gianoli di anni 65, è raccolto, con i suoi 9 ospiti e un bambino di due anni, attorno a una bella tavolata. I quattro malviventi sono a caccia di denari ma presto vengono scoperti dai commensali e danno il via alla mattanza. Giorgio Bocca: «Senza pietà 10 persone vengono accoppate a bastonate. Le mani legate con filo di ferro dietro la schiena, vengono gettate, ancora vive, nella cisterna per la raccolta d’acqua piovana nel cortile della stessa cascina». Bottino dei malviventi: duecentomila lire; tre salami; tre paia di calze e dieci fazzoletti. [Leggi qui tutto l’articolo di Lucrezia Dell’Arti]