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 2013  marzo 26 Martedì calendario

Biografia di Sandro Frisullo

• Castrignano dei Greci (Lecce) 20 aprile 1955. Politico. Pd (Ds). Ex vicepresidente della giunta Vendola in Puglia e assessore allo Sviluppo economico alla Regione. Sostituito nel rimpasto del luglio 2009, accusato dall’imprenditore Gianpaolo Tarantini di averlo favorito in cambio di incontri sessuali, il 18 marzo 2010 fu arrestato (associazione a delinquere e turbativa d’asta). Nel dicembre 2012, condannato con rito abbreviato a due anni e 8 mesi (la procura aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione).
• «Da Tarantini accettava denaro, tanto denaro. E poi le prestazioni di tre escort o il pagamento di costosi capi di abbigliamento. In cambio (...) si spendeva perché le aziende dello spregiudicato imprenditore facessero affari con la Asl di Lecce. (...) Ai magistrati Tarantini ricorda di aver conosciuto Frisullo tra il 2006 ed il 2007. “Voglio fare business su Lecce” gli dice quando i due entrano in confidenza. Il resto è il racconto di un rapporto che si basa su scambi di favori reciproci. Grazie all’allora assessore regionale, le aziende di Tarantini ottengono dall’Asl di Lecce (la città dove l’esponente politico vive) appalti per un valore di cinque milioni di euro. Frisullo si spende per Tarantini. Gli fa conoscere il direttore amministrativo dell’Asl Vincenzo Valente che, pure, riceve tangenti. Lo mette in contatto con Antonio Montinaro, primario del reparto di neurochirurgia con il quale conclude affari per lui vantaggiosi. Il sistema è semplice. Le gare d’appalto o le procedure (almeno cinque quelle truccate) vengono preconfezionate perché siano sempre le aziende di Tarantini a vincere. L’imprenditore ricambia quella che lui stesso in un interrogatorio definisce “la protezione politica”. Nel 2008, per undici mesi, dà a Frisullo la somma di 12 mila euro, soldi che vengono consegnati in una stazione di servizio alle porte di Bari, in ufficio alla Regione oppure in automobile. Successivamente l’esponente del Pd avrebbe ricevuto altri 100 mila euro, per un totale di circa 230 mila euro» (Gabriella De Matteis) [Rep 19/3/2010].
• «(...) Origini modeste, proveniente da una di quelle famiglie meridionali che non finiscono mai di fare figli (Sandro ha nove fratelli), sempre una cravatta rossa indosso, Frisullo è uno di quei comunisti che si è fatto da solo. Da giovane, quando conobbe D’Alema, soffriva di una terribile balbuzie che (come Antonio Bassolino) è riuscito a vincere. Per lui il partito è sempre stato tutto (“la politica è la mia esistenza”), una missione che ha interpretato col passo del funzionario che è sempre d’accordo con il compagno dirigente. A 28 anni era riuscito ad entrare nel mitico Comitato centrale del Pci dove aveva conosciuto grandi personaggi e prima dello scandalo, aveva raccontato: “Ho avuto la fortuna di conoscere Berlinguer, Napolitano e tutta una generazione, austera nei costumi, sobria, severa con se stessa prima ancora che con gli altri” (...) Massimo e Sandro si sono conosciuti quando ancora esisteva il Pci, negli anni – era il 1980 – in cui D’Alema fu mandato da Roma a “farsi le ossa” in Puglia. E lì, tra gli altri, trovò anche Sandro Frisullo, uno dei ragazzi più sgobboni usciti dalla covata della Fgci pugliese. Un ragazzone alto, che parlava poco, un gran lavoratore, che diventava rosso quando si parlava di ragazze: “A me non mi filano...”. Con D’Alema nasce allora un sodalizio che sarebbe durato decenni. Il compagno Frisullo diventa il referente di D’Alema nel Salento (lì tutti sanno che Sandro è stato uno degli artefici delle vittoriose campagne elettorali nel collegio di Gallipoli), nel 2004 è sempre al fianco del leader nella campagna per le Europee, fino a quando nel 2005, con la vittoria di Nichi Vendola alla Regione, l’ex premier chiede al suo vecchio amico di diventare vicepresidente della Regione» (Fabio Martini) [Sta 19/3/2010].