Comandini, 23 luglio 1876
• A Udine, nell’Albergo d’Italia, banchetto in onore dell’on. Minghetti, eh e pronuncia un applaudito discorso, in cui, alludendo alle elezioni, dice: «Coloro tra noi i quali credono che il governo dell’Italia in questi dieci anni sia stato sostanzialmente ben diretto, e nell’interno e all’estero, che abbia risoluto felicemente le più ardue quistioni e procacciato alla nostra patria credilo e reputazione in Europa; coloro che paventano sopra ogni cosa che l’Italia possa battere un giorno la via e attraversare le vicissitudini, di che altre Nazioni a noi affini di stirpe e di tradizioni ci offrono un esempio sconfortante, questi pensino che il loro voto potrà decidere delle sorli future della patria
• A Udine, nell’Albergo d’Italia, banchetto in onore dell’on. Minghetti, eh e pronuncia un applaudito discorso, in cui, alludendo alle elezioni, dice: «Coloro tra noi i quali credono che il governo dell’Italia in questi dieci anni sia stato sostanzialmente ben diretto, e nell’interno e all’estero, che abbia risoluto felicemente le più ardue quistioni e procacciato alla nostra patria credilo e reputazione in Europa; coloro che paventano sopra ogni cosa che l’Italia possa battere un giorno la via e attraversare le vicissitudini, di che altre Nazioni a noi affini di stirpe e di tradizioni ci offrono un esempio sconfortante, questi pensino che il loro voto potrà decidere delle sorli future della patria. La libertà dà frutti salutari allora solo quando ogni cittadino sente l’obbligo e l’importanza di esercitare i diritti che dallo Statuto gli sono conferiti. Confidiamo nella virtù del popolo italiano, confidiamo nel nostro Re, il quale riunisce in pari grado il valore sul campo di battaglia ed il senno politico e seppe condurre l’Italia da Novara a Roma».