Comandini, 18 giugno 1876
• Al Patriziato e alla Nobiltà Romana recatisi a congratularsi per il 30° anno del suo esaltamento al trono, Pio IX, dopo avere osservato che forse gli avversari della Chiesa si rallegrano anch’essi «per aver già trapassato il primo lustro della ingiusta usurpazione della Città di Roma, capoluogo della cattolicità», soggiunge: «Nessuno, certo, ha dimenticato che questa terra appartenente alla Chiesa è stata per diversi anni custodita, protetta e guarentita da due Potenze Cattoliche
• Al Patriziato e alla Nobiltà Romana recatisi a congratularsi per il 30° anno del suo esaltamento al trono, Pio IX, dopo avere osservato che forse gli avversari della Chiesa si rallegrano anch’essi «per aver già trapassato il primo lustro della ingiusta usurpazione della Città di Roma, capoluogo della cattolicità», soggiunge: «Nessuno, certo, ha dimenticato che questa terra appartenente alla Chiesa è stata per diversi anni custodita, protetta e guarentita da due Potenze Cattoliche. Non so se la politica, ovvero altri motivi indussero le due potenze, l’una dopo l’altra, ad abbandonarci in mano di nemici i più fieri. Fatto è che ci abbandonarono; ma lasciata la Santa Sede, queste due potenzel’una dopo l’altra, ebbero a sostenere il peso della mano di Dio sopra di loro. Prima si guerreggiarono a vicenda, e poi ambedue soggiacquero a quei terribili danni e umiliazioni che tutti sanno, e che tutti abbiano compianto».