Comandini, 29 maggio 1876
• Pio IX riceve gli Italiani rappresentanti le 24 città che, secondo la tradizione, appartennero alla Lega Lombarda, fa una critica aspra della rivoluzione italiana e della guerra fatta alla religione e dice, alludendo alla Carboneria e alla Giovine Italia: «Surse allora una setta, nera di nome, e più nera di fatti, e si sparse nel bel paese, penetrando adagio adagio in molti luoghi
• Pio IX riceve gli Italiani rappresentanti le 24 città che, secondo la tradizione, appartennero alla Lega Lombarda, fa una critica aspra della rivoluzione italiana e della guerra fatta alla religione e dice, alludendo alla Carboneria e alla Giovine Italia: «Surse allora una setta, nera di nome, e più nera di fatti, e si sparse nel bel paese, penetrando adagio adagio in molti luoghi. Più tardi un’altra ne comparve, che volle chiamarsi Giovane; ma per verità era vecchia nella malizia e nella iniquità. A queste due, altre ancora ne tennero dietro, ma tutte alla fine portarono le loro acque torbide e dannose nella vasta palude massonica. Da questa palude escono oggi quei miasmi pestilenziali, che infettano tanta parte dell’Orbe, e impediscono a questa povera Italia di poter presentare la sua volontà al cospetto di tutte le genti... E qui tralascio osservazioni inutili e inutili lamenti; e dirò solo che gli agitatori riuscirono prima parzialmente, ma gli illusi con una costanza degna di altra causa, e i perfidi agitatori spinti dal soffio infernale riuscirono al trionfo del disordine e alla vittoria della più perfida rivoluzione. Ma la rivoluzione che divora i suoi figli, la prima mostra che fece del suo carattere selvaggio quella fu di far segno alle sue ire colui che per vanità e per ambizione si era messo in campo alla testa del grande sconvolgimento».