Comandini, 13 maggio 1876
• Garibaldi, da Roma, scrive agli «On. Colleghi» del Parlamento: «Quando una fortezza assediata, od una nave in ritardo, si trovano mancanti di viveri, i comandanti ordinano si passi dall’intera alla mezza razione, o meno
• Garibaldi, da Roma, scrive agli «On. Colleghi» del Parlamento: «Quando una fortezza assediata, od una nave in ritardo, si trovano mancanti di viveri, i comandanti ordinano si passi dall’intera alla mezza razione, o meno. In Italia si fa l’opposto; più ci avviciniamo alla bolletta, e più si cerca di scialacquare le già miserrime sostanze del paese. Io sottopongo quindi alla sagace vostra considerazione ed approvazione la proposta di legge seguente: Finché l’Italia non sia rilevata dalla depressione finanziaria, in cui indebitamente è stata posta, nessuna pensione, assegno o stipendio, pagati dallo Stato, potranno oltrepassare le cinque mila lire annue». La lettera, pubblicata anche dai giornali, è pessimamente giudicata (vedi 18 maggio 1876).