Comandini, 27 aprile 1876
• Aspre polemiche per l’accettazione del dono nazionale da parte di Garibaldi. I giornali riproducono un violento articolo di F
• Aspre polemiche per l’accettazione del dono nazionale da parte di Garibaldi. I giornali riproducono un violento articolo di F. Campanella pubblicato sul Popolo di Genova, in cui il Campanella dice fra l’altro: «La sua povertà era un’aureola di gloria che percuoteva non solo di più viva luce le sue gesta militari e virtù cittadine, ma stendeva eziando una pietosa nube sulle incoerenze del di lui carattere... Tripudino dunque, come lor meglio talenta, i nostri avversari per l’assassinio di Garibaldi; ma si rassegnino a veder sempre vivo, e più che mai vivo il partito repubblicano. Il partito repubblicano non muore, non può morire, perchè è l’avvenire. Esso vive e vivrà con Garibaldi, senza Garibaldi, contro Garibaldi». Il giornale riproduce pure questo brano di una lettera di Garibaldi: «Io giammai appartenni ai repubblicani da ciarle, pugnai sempre per le repubbliche di fatto - e quindi non v’è defezione».