Comandini, 28 marzo 1876
• Alle 2.15 pom. si apre la seduta alla Camera. Grande affollamento. L’on. Depretis espone il programma del nuovo Ministero
• Alle 2.15 pom. si apre la seduta alla Camera. Grande affollamento. L’on. Depretis espone il programma del nuovo Ministero. Aggiunge che il suo non è un governo di partito e che egli intende governare con le idee e con l’appoggio della Sinistra, ma a nome e nell’interesse di tutta la Nazione. E’quindi disposto ad accettare la Collaborazione di tutti gli uomini onesti, leali, capaci, qualunque sia il partito al quale appartengono. In ultimo, riepilogando tutti gli argomenti svolti, dice: «Fedeltà inalterabile allo Statuto e allo spirito del Governo rappresentativo; provvedimenti per assicurare la sincerità delle istituzioni costituzionali e la santità della magistratura; libertà di coscienza, di associazione, di vita economica; emancipazione intellettuale delle classi che ora non possono usare dei loro diritti e che noi dobbiamo considerare come pupilli affidati alla nostra religiosa tutela; diffusione della vita pubblica e dell’esercizio dei doveri di cittadino in tutte le classi di cittadini, in tutte le parti dello Stato; progressivo miglioramento delle condizioni economiche e finanziarie del paese: in questi concetti si riassume il nostro programma». Si nota che non vi sono le novità tanto attese. Nessun mutamento d’indirizzo rispetto alla politica precedente. I punti più notevoli sono quelli relativi alla politica ecclesiastica (progetto per reprimere gli abusi dei ministri dei culti nell’esercizio delle loro funzioni; progetto di affidare ai laici l’amministrazione dei beni ecclesiastici) e all’esercizio delle strade ferrate meridionali. Il discorso dell’on. Depretis lascia l’ambiente piuttosto freddo. Alla fine della seduta l’on. Biancheri, che era stato eletto Presidente della Camera dalla Destra nel 1869 e che il 18 marzo votò in favore del Ministero Minghetti, rassegna le sue dimissioni da Presidente della Camera.