Comandini, 6 febbraio 1876
• Da Roma G. Garibaldi scrive ad A. Ferrano a Palermo: «La situazione dell’Italia mi addolora sommamente e massime quella di codesto prode ed illustre popolo della Sicilia, tanto più che tutti quelli che come me non vestono livrea sono incapaci di rimediare a tanto
• Da Roma G. Garibaldi scrive ad A. Ferrano a Palermo: «La situazione dell’Italia mi addolora sommamente e massime quella di codesto prode ed illustre popolo della Sicilia, tanto più che tutti quelli che come me non vestono livrea sono incapaci di rimediare a tanto. «La pazienza è la prima qualità dei camelli, ma quando stracarichi, essi sono ancora i più terribili di tutti i quadrupedi».