Comandini, 10 gennaio 1876
• Da Roma Garibaldi, nell’inviare a Domenico Cariolato l’appello agli Italiani per la sottoscrizione a favore dei lavori del Tevere, dice: «Sarebbe utile che la prima firma fosse quella del Re, ma temo che anche in questa opera umanitaria vogliano ficcarvi la politica»
• Da Roma Garibaldi, nell’inviare a Domenico Cariolato l’appello agli Italiani per la sottoscrizione a favore dei lavori del Tevere, dice: «Sarebbe utile che la prima firma fosse quella del Re, ma temo che anche in questa opera umanitaria vogliano ficcarvi la politica». Nell’appello agli Italiani dice; «Siccome ho ragione di tenere in alto concetto il patriottismo dei miei connazionali, ricordando il milione di fucili già dati alla nazione, e che valse una gloriosa impresa, faccio un appello a quanti sono devoti alla prosperità della patria,e chiedo a tutti un obolo, grande o piccolo!... Questa generazione predestinata a grandi cose contribuirà volonterosa certamente ad un atto che servirà d’iniziativa al grande miglioramento economico di cui tanto abbisogna l’Italia».