Comandini, 7 febbraio 1871
• L’on. Macchi svolge alla Camera una interrogazione sul Bey di Tunisi, che mostra malevolenza verso l’Italia
• L’on. Macchi svolge alla Camera una interrogazione sul Bey di Tunisi, che mostra malevolenza verso l’Italia. Il ministro degli Esteri, Visconti-Venosta, risponde non avere ancora avuto rapporti dettagliati. Riprendesi poi la discussione sull’articolo 2, al quale è stata apportata l’aggiunta che dice essere i reati contro il Pontefice di azione pubblica e di competenza della Corte d’Assise. Parlano Guerzoni, Mancini, Pisanelli, controreplicano Bonghi e Raeli e si giunge alla votazione. A questo punto Nicotera chiede se le disposizioni penali dell’art. 2 si applicheranno anche alle conseguenze degli atti compiuti dal Papa prima della presa di Roma, e fra la costernazione della Camera prospetta il pericolo che si possano arrestare i parenti di Monti e Tognetti o la madre dei Cairoli se chiamassero carnefice il Papa. Risponde abilmente il min. Raeli che l’on. Nicotera ha tentato esercitare, col fantasma dei martiri della Patria, una pressione sull’animo della Camera. Dopo di che l’art. 2 è approvato.